Ahhh, finalmente siamo alla fine di questa Spotter guide per scemi. Una poco breve e altrettanto poco seria guida alla 24h di Le Mans 2024 (l’edizione del centenario più uno).

Dopo questo articolo non sarete pronti per guardare la 24 ore di Le Mans, perché non avrete imparato assolutamente nulla di rilevante, se non che la mia hypercar preferita è la Cadillac, o che la livrea migliore tra le LMP2 è quella di Spike.

Potrei dare informazioni più utili, ma dopo sarebbe un’ennesima copia di qualche comunicato stampa che avrete già letto su Facebook. E non avreste scoperto che il papà di Kei Cozzolino è calabrese e lavorava per Mazdaspeed in Giappone. O che Micheal Christensen vuole solo passare più tempo con la sua famiglia (povero cristo, ne ha passate di sfortune in pista). Cosa stavo dicendo? Ah sì.
Ecco le LMGT3.

ASTON MARTIN
Due team con la Vantage, Heart of Racing e D’Station (anche conosciuta come la macchina della Dark Polo Gang). Tecnicamente è la Vantage Evo, una bella bestia anche se le livree sono un po’ spente (stavolta non metterò tutte le livree, sono troppe e poi vi crasha Google Chrome).
Per Heart of Racing troviamo Ian James, Daniel Mancinelli e Alex Riberas (buoni i ribes).
Sulla D apostrofo Station saliranno invece Satoshi Hoshino, Erwan Bastard (non… non dico niente…) e Marco Sorensen.



BMW
Le due BMW M4 GT3 (non ancora Evo) del team WRT si presentano come il mezzo più performante dell’anno e, finalmente, a Le Mans portano una livrea che non fa pensare che abbiano risparmiato sul grafico per comprare più coppole al team principal Vincent Vosse.
I due equipaggi saranno formati da Darren Leung, Sean Gelael (il figlio del magnate del pollo fritto di KFC), e Augusto Farfus, e Ahmad Al Harthy (l’omanita fortissimo), Valentino Rossi (l’uomo più inquadrato dell’anno per qualche motivo che non ho capito) e Maxime Martin.



CORVETTE
Tecnicamente Chevrolet, ma tanto sarebbero comunque dopo BMW nell’ordine alfabetico. Portano i numeri 81 e 82, che nella tradizione americana sono molto importanti perché rappresentano, uhm.., le aquile che hanno bombardato il Giappone e, uhh.., gli hamburger del settimo reggimento cavalleria del generale Custer (sono un esperto di America io).
I piloti del team inglese (sì perché TF Sport è un team inglese) saranno Tom Van Rompuy, Rui Andrade (Visit Angola) e Charlie Eastwood, e Hiroshi Koizumi, Sébastien Baud (pronunciato Boh) e Daniel Juncadella.



FERRARI
Ferrari. Bella la Ferrari. Adoro la 296 GT3. Ferrari, bellissima. E ce ne sono cinque, yay! Sono quattro team diversi, di cui solo uno iscritto al WEC (a causa della regola delle due auto per costruttore nel campionato). Gli altri tre team si sono guadagnati il posto alla gara perché la Ferrari 296 GT3 è bellissima, e ne servivano di più.
Per Vista AF Corse (il team che fa tutta la stagione) abbiamo Thomas Flohr, Francesco Castellacci (è un nome che mi ha sempre fatto ridere, lo immagino pronunciato con accento milanese) e Davide Rigon, e François Heriau, Simon Mann e Alessio Rovera (a cui non piacciono i giornalisti, ma fa bene).
JMW Motorsport porta Giacomo Petrobelli (belle, le pietre), Larry ten Voorde (“questo cambia tutto”, cit.) e Salih Yoluc.
GR Racing fa salire in macchina Michael Wainwright, Daniel Serra e Riccardo Pera (ziopera…).
Spirit of Race fa salire in macchina (ci sono 23 auto, non ho così tanti sinonimi nella mia testa) Johnny Laursen, Conrad Laursen e Jordan Taylor (ma io sono senza parole, Jordan se mi stai leggendo sappi che sei il mio pilota preferito, ti amo, sei divertentissimo).



FORD
Se non sparge pezzi di carrozzeria in pista è una bella macchina. Probabilmente è l’auto stradale che costa meno dal concessionario, quindi solidarietà massima. Proton porta tre auto, grazie alla vittoria in ELMS l’anno scorso.
La 44 (come gli Stati Uniti d’America) vede John Hartshorne, Ben Tuck (non Truck, quella è un’altra cosa) e Christopher Mies (non Mais).
La 77 (che ricorda i cazzotti che George Washington ha tirato a Lord Cornwallis alla battaglia di Yorktown del 1781) ha tra i piloti Ryan Hardwick, Zacharie Robichon e Benjamin Barker.
I piloti della 88 (come gli stati degli USA se fossero il doppio) saranno Giorgio Roda, Mikkel Pedersen e Dennis Olsen.
Purtroppo era l’ultima auto americana iscritta, pertanto non potrò intrattenervi con altre curiosità sulla cultura americana.

LAMBORGHINI
Avevo detto che non mi stavano simpatici quelli di Lamborghini. Stavolta argomenterò, e dirò che la Huracan GT3 Evo2 è brutta e il sound non è così bello come dicono tutti (V8>>>).Le linci di ferro saranno composte da Claudio Schiavoni, Matteo Cressoni e Franck Perera.
Poi ci sono le dame di ferro, con la livrea celebrativa con i disegni dei bambini (quindi bella come avevo detto) che sembra poi ripassata dall’IA di Bing (non ci credo che un artista vero abbia disegnato sta roba). Seriamente, neanche sotto tortura dirò qualcosa di positivo su questa livrea, quella originale è molto più carina. Comunque, le tre dame saranno la “bronze” Sarah Bovy, Michelle Gatting e Rahel Frey (che sostituisce l’infortunata Doriane Pin).



LEXUS
La RC F GT3 è la macchina più vecchia in pista (nessuna critica, è un dato di fatto). Non ho molto da dire, è un’auto che ha corso praticamente solo negli USA ed è la prima volta che corre a Le Mans.
Gli equipaggi di Akkodis ASP saranno composti da Arnold Robin, Timur Boguslavskiy e Kelvin Van Der Linde (da non confondere con il fratello Cels-, no forse è troppo pure per me questa battuta), e Takeshi Kimura, Esteban Masson (che vuol dire “grosso masso” in francese) e José Maria Lopez.



MCLAREN
È la 720S GT3 Evo. Non sapevo neanche fosse in circolazione da così tanto. Ok no lo sapevo, ma la McLaren poverina è un’auto che ha sempre visto pochi esemplari in pista nei campionati GT. Ma a Le Mans ne vedremo ben tre.I due equipaggi di United Autosports vedono in pista James Cottingham, Nicolas Costa e Grégoire Saucy, e Hiroshi Hamaguchi (non Tamagochi fate attenzione), Nicolas Pino (il mio fra Nicopino) e Marino Sato.
Inception Racing si è guadagnata il posto grazie alla vittoria nell’Asian Le Mans Series di quest’anno, e porta Brendan Iribe, Ollie Millroy e Frederik Schandorff.



PORSCHE
Io di Porsche non ci capisco niente, sono tutte 911 e questa la chiamano semplicemente GT3 R, quindi lascio la parola all’”uomo Porsche” Matteo Arrigosi.
Ok Matteo non c’è, quindi non può scrivervi le differenze tra le diverse 911. Però posso dirvi io che le due auto in pista sono entrambe di Manthey ma hanno sponsor diversi.
Per Manthey Ema abbiamo Yasser Shahin (nome tipicamente australiano), Morris Schuring e Richard Lietz. Per Manthey Purerxcing (si scrive con la x giuro) ci saranno Aliaksandr Malykhin (che è kazako e potrei raccontare un sacco di storie sui kazaki visto che un mio amico lo è, per esempio sapete ch-), Joel Sturm e Klaus Bachler.

Ok… ho terminato la Spotter guide per scemi. Una poco breve e altrettanto poco seria guida alla 24h di Le Mans 2024 (l’edizione del centenario più uno). Grazie per essere arrivati in fondo, ma fossi in voi chiamerei un neurologo per fare un bel controllo. Soprattutto se avete riso.

Come al solito vi lascio l’entry list ufficiale così avete tutto sott’occhio e non vi dovete sorbire di nuovo gli articoli nel caso vi dimentichiate per quale team corre Hiroshi Tamagochi o quanti sono gli stati degli USA.
Bene, è tutto. Ci si vede a Le Mans (andateci se potete, è l’evento più bello dell’anno e c’è sempre da divertirsi).

Ok basta ciao.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *