Sull’edizione 2024 della 24h del Nürburgring “nell’inferno verde” ci sarebbero tantissime cosa da dire. Ma partiamo con il vincitore. In una gara di durata gli equipaggi sono composti di solito da almeno tre persone. Invece qui, il vincitore, e parlo al singolare, non è né un equipaggio, né un team e né una “cosa” umana. A vincere l’edizione 2024 è, signori e signori, il meteo!

Partiamo con il dire che, tutta la settimana è stata funestata da pioggia alternata a schiarite. Ma durante nessuna sessione precedente alla partenza della gara era arrivata la nebbia.

Non è nemmeno la prima volta che questo fenomeno naturale si fa vedere durante la 24 ore e credo, a memoria, sia quella in cui abbia causato più.. casini.

Foto di: Oriol Franch

Si perché dopo circa 7 ore di gara, nel pieno della notte, il direttore di gara si è visto costretto ad esporre bandiera rossa, sia a causa della scarsa visibilità per i piloti, sia per l’impossibilità per l’elicottero di alzarsi in volo, nel caso ce ne fosse stata la necessità.

Nessuno ovviamente però si sarebbe aspettato che la gara non sarebbe ripartita affatto. Vano il tentativo dalla race control prima di rischierare tutte le auto in griglia, lasciando meccanici e piloti per circa un’ora a godere delle magnifiche temperature, e secondo di far ripartire la gara dietro la safety car.

Così …”dopo ben 14 ore di attesa estenuante… (detto un po’ col tono di voce di Fantozzi durante la famosissima Coppa Cobram che tutti conosciamo),…con la stanchezza e il morale ormai a terra, ad un’ora e trenta dallo scadere del tempo”, si è provato a ripartire dietro la vettura di sicurezza, ma le condizioni non sono mai realmente migliorate da poter dare bandiera verde.

Foto di : Oriol Franch

Per quello che conta, la gara ha vissuto un gran duello tra tre auto. Partiamo con l’Audi R8 #16 di Sherer Sport PHX, che saranno anche i vincitori della gara.

La coupé tedesca, affidata a Stippler, Mies, Feller e Marshall ha dominato per buona parte della gara. Questo dimostra quanto ancora abbia da dire la vettura della casa degli anelli, ormai abbandonata al suo destino, dopo l’annuncio di entrare in F1.

Forse sarebbe il caso che qualche uomo a Ingolstad riapra i cassetti del Customer Racing e porti avanti gli sviluppi di queste stupende vetture da corsa.

Le altre due vetture che hanno dato filo da torcere al team Audi, sono state la Porsche GT3R di Manthey EMA affidata a Vanthoor, Preining, Estre e Guven, seconda al traguardo e la BMW M4 GT3 del team RMG.

La vettura di Monaco ha perso la seconda posizione a causa della bandiera rossa. Per questo i suoi piloti, Harper, Hesse e Werts si sono ritrovati sul gradino più basso del podio.

Foto di: Oriol Franch

Da segnalare come, forse più degli scorsi anni, soprattutto nelle prime fasi di gara, tante vetture sono state coinvolte in brutti incidenti. Questa volta non centra sicuramente la differenza di velocità come nel caso della Dacia lo scorso anno, ma forse alle condizioni molto al limite in cui si sono trovati molti dei partecipanti.

Ricordiamoci che la 24H del Ring è si una gara molto difficile ma, tolte forse una ventina di auto, la maggior parte si tratta di gentleman. Vero anche che molti sono degli habitué della foresta intorno a Nurburg, ma si sa, l’inferno verde, non si chiama cosi per caso.

Non ci resta che seguire le altre gare dell’NLS e aspettare l’edizione 2025 della ventiquattro ore più difficile del mondo.

Foto copertina di: Oriol Franch

Di Matteo Arrigosi

Pilota professionista, coach e caporedattore di ItalianWheels.net. Per divertirsi non importa il mezzo, l'importante è che abbia un motore.

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