Apollo sfida Bugatti: ecco la Project EVO

A cura di Umberto Moioli.

La piccola casa tedesca di Denkendorf non è solita lasciare noi appassionati con sguardi sbigottiti e bava alla bocca (e force un certo durello nei pantaloni) ogni qualvolta presentano una delle loro incredibili – quanto limitatissime – vetture.

Lo aveva fatto pochi anni fa con (forse) l’ultima vera e propria GT1 stradale, l’Intensa Emozione, una vera vettura da corsa con un’ala posteriore gigante ed un poderoso 6.3L V12 NA interamente sviluppato in casa. La vettura fu venduta in soli 10 esemplari al costo di 2.5 milioni di euro.


Ora Apollo torna all’attacco presentando in Cina (mostrando ancora una volta la grande attenzione che il costruttore tedesco riserva al mercato asiatico) ana nuova ed ancora più estrema creatura che vuole diventare la rivale diretta della Bugatti Bolide, la macchina più performante ed estrema del marchio francese per il solo utilizzo in pista, costruita in precedenza come concept-car one-on-one ed attualmente messa in produzione per un totale di 40 esemplari, al prezzo di 4 milioni di euro l’una tasse escluse.

Tornando alla nuova vettura di Apollo, la macchina prende il nome di Project EVO e ripartendo da quanto sviluppato con la IE, Apollo ha voluto rendere ancora più sorprendentemente estrema la neonata di Denkendorf, proponendo una trama aerodinamica ad “X” che richiama quanto visto sulla Bugatti Bolide. Nulla si sa ancora sul propulsore, se non che dovrebbe essere una versione ancora più potente di quello montato sulla IE.

Ultimo dettaglio, dalla Apollo confermano che anche il telaio monoscocca in fibra di carbonio è stato ulteriormente sviluppato per accrescere l’handling della Project EVO e renderà così ancora più efficace una volta lanciata tra i cordoli delle piste. Il prezzo? Anche questo rimane per adesso un’informazione sconosciuta e così pure per il numero di esemplari che il Costruttore metterà in produzione.

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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