Dopo mesi di attesa, Alfa Romeo ha finalmente svelato la nuova compatta del Biscione: la Milano.

Il B-SUV è stato presentato ufficialmente nella giornata di oggi, anche se già nella giornata di ieri erano trapelate foto che, francamente, speravamo fossero un fake. Ma purtroppo, non lo sono.

Andiamo con ordine, però, perché vi è più di un aspetto che ci ha fatto “girare i cosiddetti“.

La cosa più importante: è un SUV. L’ennesimo, in un mercato già saturo. Il terzo marchiato Alfa Romeo, dopo l’ottima Stelvio e la deludente Tonale.

Ricordiamo che stiamo parlando di un marchio sportivo della casa automobilistica che ha, di fatto, dato i natali alla Ferrari. Parlare di un SUV e chiamarlo Alfa Romeo è un insulto a tutto ciò che è stato il marchio nella storia dell’automobile.

Come si può notare dall’assenza di tubi di scappamento, la Milano sarà elettrica.

Batterie da 54kWh, 156 cv per la versione “Elettrica” e 240 cv per la “Elettrica Veloce”, la top di gamma. Sostanzialmente, i motori elettrici di Ypsilon e 600 Abarth, con le quali condivide anche il pianale.

E qui veniamo al secondo punto dove non ci siamo: Alfa Romeo è odore di benzina, Alfa Romeo è V6, Alfa Romeo è quella macchina che canta dal motore e non dagli scarichi. È quella macchina a cui apri il cofano e resti lì a guardare per una buona mezz’ora, incantato come un bambino davanti alle caramelle.

Ma tranquilli, ci sarà anche in versione ibrida VGT (che non vuol dire Vision Gran Turismo ma Variable Geometry Turbo) da ben 136 cavalli di razza…

Proseguiamo, che è meglio. Anzi, è peggio.

È peggio perché adesso tocca parlare dell’estetica. Ora, è sempre stata un metro di valutazione soggettivo, e tale rimane.

Però. Io vorrei sinceramente incontrare chi ha partorito questo frontale, unitamente a chi ha pensato potesse essere il design giusto per un’Alfa Romeo, e capire se si può fare qualcosa per “guarirli“.

Ma cos’è? La parte bassa del paraurti è un tentativo malriuscito di ricordare la Giulia Quadrifoglio, i fari sembrano quelli di una Renault, e sul trilobo sono così sconcertato che le uniche parole che mi vengono in mente sono insulti.

Sul posteriore… il velo pietoso non basta, servirebbe una trapunta.

Neanche lontanamente parente a Tonale e Stelvio, con questo… “arco” nero, non so neanche come definirlo in maniera corretta. Neanche un logo Alfa Romeo, solo la scritta. Bella, per carità, ma il Biscione? Sembra una Prius…

Per non parlare dei cerchi. L’idea di tentare di rievocare il Quadrifoglio è stata pessima, lasciatevelo dire. Sono veramente obbrobriosi, sia quelli della Veloce (in foto) che quelli della versione base (verniciata di azzurro, in foto più su).

A proposito, su quella azzurra, Alfa ci ha mostrato un’altra versione del trilobo. Presumibilmente, pensiamo noi, questa sarà per le versioni ibride, mentre l’altra per le versioni elettriche.

Sinceramente, non sappiamo dirvi quale sia peggio. Lasciamo a voi questo arduo compito.

Il prezzo? Beh forse l’unica nota “positiva”: 29.900€ per la Speciale (versione lancio) ibrida, 39.900€ per la Speciale Elettrica. Non male, per la categoria.

Chiudiamo però con un’informazione deprimente, che Alfa Romeo ha tenuto a specificare nel comunicato stampa che abbiamo ricevuto: dietro la creazione della Milano, vi è la stessa squadra di tecnici ed ingegneri che ha partorito la Giulia GTAm.

E con terribile disappunto”… vi auguriamo una buona serata.

Di Cosimo D'Adamo

Appassionato delle auto in generale dal 1997, con una forte preferenza per le auto italiane.

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