“For the few” è lo slogan che accompagna l’ultima nata del Cavallino Rampante, la nuova Ferrari 12Cilindri.

Un nome semplice, intuitivo ed esplicativo: la nuova berlinetta della casa di Maranello non scende a compromessi.

Motore 6.5 12 cilindri, naturalmente a V, naturalmente aspirato ed in posizione centrale-anteriore.

Nessuna traccia di elettrificazione: solo il classico mix di aria e benzina farà muovere l’erede della 812 Superfast.

Questa nuova Ferrari, presentata in versione berlinetta e Spider, rappresenta probabilmente il canto del cigno del 12 cilindri aspirato di Maranello.

Il V12 fù il primo motore Ferrari prodotto nella città emiliana nel lontano 1947, nella sua storica posizione centrale-anteriore che, come già detto, ritroviamo anche sulla 12Cilindri.

È dichiaratamente ispirata alle Gran Turismo Ferrari degli anni 50 e 60, con alcuni tratti che secondo noi riportano alle Monza Sp1 ed Sp2 ed alla Daytona Sp3 evidenti soprattutto nella versione Spider.

Stilisticamente, però, la nuova Ferrari 12Cilindri rappresenta un passo in avanti. Non solo nei confronti della 812 Superfast, che sostituisce, ma anche nel modo di disegnare le auto del Cavallino.

La 12Cilindri abbandona infatti i classici stilemi Ferrari: all’anteriore, niente più fanali dalla forma “ad occhio”, e nessuna “bocca” per la griglia.

Al loro posto, un frontale caratterizzato da geometrie ed intersezioni inedite ed un’unica fascia avvolgente che integra le funzioni luminose. (A noi ricorda molto la 365 GTB/4 Daytona).

Unico tratto “familiare”, che ritroviamo anche sulla Roma, i DRL LED che spuntano fuori da questa fascia come fossero lame.

Per quanto riguarda l’aerodinamica, tre coppie di generatori vortici, ottimizzati in galleria del vento, sulla parte anteriore del fondo.

Lo splitter, oltre ed essere un elemento di stile di particolare bellezza, è utile nel raffreddamento dei freni, mentre il calore del possente V12 trova sfogo grazie alle prese d’aria sui radiatori e tramite due aperture sul cofano anteriore.

Sulla fiancata la scena è tutta per gli imponenti passaruota, che non limitano le muscolature pur mantenendo un design molto pulito.

Il fondo centrale è un elemento aerodinamico “di passaggio”, studiato per accogliere i flussi generati dall’anteriore e convogliarli verso il posteriore preservandone l’energia.

Dietro le ruote anteriori è presente un’evacuazione che scarica l’aria dal passaruota, riducendo le pressioni sul fondo generate dal condotto di raffreddamento dei freni e dai diffusori anteriori.

Il posteriore segue lo stile scelto per l’anteriore, con i fanali incastonati in un’unica lama che attraversa tutto il posteriore.

La scelta aerodinamica per il retro della vettura non ha previsto spoiler: è presente invece una coppia di appendici attive, studiate per regolare al meglio il carico aerodinamico dai 60 ai 300 km/h.

Il fondo posteriore è dotato di una coppia di generatori di vortice, utilizzati per generare carico efficiente ed indirizzare i flussi verso l’estrattore.

Grazie ad una evidente contaminazione dal mondo delle corse, un ingresso d’aria vicino all’estremità della sciabola posteriore è presente per ventilare l’elettronica dei silenziatori di scarico.

Leggermente diverso il posteriore della 12Cilindri Spider, che vede l’imponente lunotto sostituito dalla doppia pinna che parte dal retro dei sedili e che ospita, sotto di se, l’ RHT.

Il RHT, tetto rigido retrattile, impiega 14 secondi per l’apertura o la chiusura, ed è studiato per permettere entrambe le operazioni fino ad una velocità di 45 km/h.

Sia berlinetta che Spider sono dotate di un sistema SSC (Side Slip Control) 8.0, che permette un apprendimento più veloce dello stato del fondo stradale, e di un sistema a 4 ruote sterzanti indipendenti, già visto sulla 812 Competizione.

Questo sistema regola il movimento di ciascuna delle ruote in modo indipendente rispetto alle altre per migliorare la gestione dell’imbardata in curva e la reattività nel cambio di direzione.

Internamente, la nuova 12Cilindri presenta uno schema a doppio cockpit, già visto sulla Purosangue.

Davanti al passeggero, infatti, si presenta un modulo molto simile al cockpit del pilota, che gli permette di sentirsi un vero copilota.

All’interno di esso si trova uno schermo da 8,8″, che va ad abbinarsi a quello centrale, da 12,5″, che permette il controllo di tutte le funzionalità principali.

A questi si aggiunge un terzo schermo, di fronte al pilota, da 15,6″, che racchiude le informazioni di guida e di dinamica della vettura.

Sul retro dei sedili troviamo una panchetta, a testimonianza della filosofia di versatilità utilizzata da Ferrari per questa 12Cilindri.

Questa panchetta non è presente sulla versione Spider, dove è sostituita dal rollbar e dal vano riservato al tetto retrattile.

Ma ora veniamo a lui, il vero protagonista di questa presentazione: il V12 aspirato.

Partiamo dalla potenza: questo nuovo F140HD (questa la sigla del motore) sviluppa ben 830 cv, con un regime massimo di 9500 giri al minuto.

Per raggiungere questo regime così elevato, si è resa necessaria un’ importante riduzione dei pesi, e di conseguenza l’utilizzo di materiali molto leggeri.

Le bielle infatti sono in titanio, con un risparmio di peso del 40% rispetto all’acciaio. I pistoni invece sono in lega di alluminio, mentre l’albero motore è stato alleggerito del 3%.

L’apertura e chiusura delle valvole è caratterizzata da un elemento nato dall’esperienza in Formula 1: il dito a strisciamento.

Esso trasmette il moto dalla camma alla valvola avendo come perno per il movimento una punteria idraulica. Essendo rivestito in DLC (diamond-like carbon), il coefficiente di attrito è ridotto negli accoppiamenti più delicati, migliorando l’efficienza del motore.

Su questo V12 è stata sviluppata una strategia software in grado di modificare la coppia massima disponibile in funzione della marcia inserita.

Ciò permette al pilota di percepire una spinta lineare e progressiva al crescere del rapporto di trasmissione, una sorta di “accelerazione senza fine“, elemento caratteristico del V12 Ferrari.

Questo motore, abbinato allo stesso cambio DCT ad 8 rapporti della SF90 Stradale, è in grado di spingere la 12Cilindri e la 12Cilindri Spider ad una velocità massima di oltre 340 km/h, coprendo lo 0-100 in soli 2,9 secondi (2,95 per la Spider).

Il tutto anche grazie ad una coppia massima di 678 N/m (disponibile già a 2500 giri) ed un peso, a secco, di soli 1560 kg.

Ed infine parliamo del sound, tratto distintivo di ogni motore Ferrari, specialmente del V12.

Potremmo parlare di collettori 6 in 1, di condotti e di terminali, ma preferiamo lasciarvi semplicemente la melodia pura, la musica che questo 12 cilindri è in grado di suonare.

Il prezzo per tutto ciò? Spiccioli, come sempre.

La berlinetta parte da 395.000€, mentre dovete aggiungerne altri 40.000 se in garage volete la Spider.

Sempre che non abbiate abbastanza soldi e spazio per prenderle entrambe, s’intende.

Di Cosimo D'Adamo

Appassionato delle auto in generale dal 1997, con una forte preferenza per le auto italiane.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *