Lamborghini ha presentato una versione ibrida del potentissimo SUV Urus, che aggiunge così alla sua gamma la nuova SE.

Partiamo subito con qualche numero: il ben noto 4.0 V8 biturbo produce la bellezza di 620 cv ed 800 N/m di coppia. E qui i più esperti, quelli che mangiano i listini AlVolante a colazione, faranno notare come rispetto alla Urus S vi siano ben 46 cv e 50 N/m in meno.

Giusta osservazione. Ciò è dovuto ad una re-ingegnerizzazione del cuore pulsante termico, atta a renderlo efficace nella collaborazione con un motore elettrico da 180 cv e 150 N/m di coppia.

Totale: 800 cv e 950 N/m, che conducono la Urus SE da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi e le fanno raggiungere una velocità massima di 312 km/h.

Mica male.

Il motore elettrico “sincrono a magneti permanenti” fornisce sicuramente una bella spinta in aggiunta a quella già generosa sfornata dal possente 8 cilindri, ma può anche lavorare totalmente in autonomia, rendendo di fatto la Urus SE un EV a tutti gli effetti per 60km. Risibili, come al solito, ma “nella media”.

La velocità massima raggiungibile in modalità EV è di poco superiore ai 130 km/h, oltre i quali entra automaticamente in funzione il motore endotermico.

Il cambio è un sequenziale ad 8 rapporti e la trazione resta integrale, con un nuovo ripartitore di coppia a controllo elettronico continuo con frizione a lamelle a regolazione elettroidraulica ed un differenziale elettronico al posteriore.

La nuova Urus SE non presenta soltanto novità “sottopelle“. Esteticamente si presenta con delle linee più sportive e con una maggiore continuità del design, visibilmente ispirato alla Revuelto.

Un frontale completamente rivisitato dona alla vettura maggiore “muscolosità”, con dei nuovi fanali a matrice di LED con firma luminosa inedita, volta a ricordare la coda del Toro.

Anche il posteriore non scherza in quanto a novità. È stato rivisto completamente, introducendo un elemento di continuità ispirato alla Gallardo che raccorda i fanali con l’ormai famosa “Y”.

Il nuovo diffusore, unitamente al nuovo spoiler, aumenta il carico aerodinamico del 35% rispetto alla Urus S, rendendo la vettura più stabile alle alte velocità.

Ma non è tutto. L’efficienza aerodinamica è ottimizzata anche da un fondo con nuove uscite d’aria e dai condotti aerodinamici rivisti, che incrementano anche del 15% il raffreddamento del motore.

L’ispirazione alla Revuelto si ritrova anche nell’abitacolo, dove il design abbraccia sempre più la filosofia “feel like a pilot” di Lamborghini.

Oltre alle varie novità sul lato LIS (Lamborghini Infotainment System), troviamo al centro della consolle un selettore “Tamburo” con ben 10 combinazioni di modalità di guida. Alle classiche Strada, Sport, Corsa, Neve, Terra e Sabbia si aggiungono EV Drive, Hybrid, Performance e Recharge.

La Urus SE non è ancora in commercio, e da Sant’Agata Bolognese non fanno sapere quando diventerà ordinabile. Ma una presentazione così dettagliata e tecnica lascia presagire che quel giorno non sia poi così lontano.

Certamente, non avevamo bisogno di un altro SUV, anche se stiamo parlando di una nuova versione di un’auto già esistente. Così come non avevamo bisogno di un’altra auto ibrida, soprattutto se pensiamo che già da endotermica pesava come un capodoglio.

E soprattutto, non avevamo bisogno che tutto ciò provenisse da una casa produttrice di missili terra-aria come Lamborghini.

Ma al netto di tutto ciò, che siamo a ripetere ormai quasi ogni volta che venga presentata un’auto che meriti la nostra (e la vostra) attenzione, questa Urus è fatta con criterio. Sempre che si possa usare questo termine parlando di una Lamborghini.

È bella, anche forse un po’ meno della sorella endotermica, e veloce. È semplice ma sofisticata, come solo Lamborghini sa essere, con la vecchia scuola che si unisce con la modernità in una perfetta simbiosi. O almeno, questo è ciò che racconta Lamborghini e che dai dati immaginiamo noi.

Siamo disponibili per un test drive, se qualcuno a Sant’Agata Bolognese volesse proporcelo…

Di Cosimo D'Adamo

Appassionato delle auto in generale dal 1997, con una forte preferenza per le auto italiane.

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