“Il calendario WRC 2022, che si è aperto ufficialmente con il Rally di Monte-Carlo e la splendida vittoria di un mostruoso Loeb che porta M-Sport di nuovo ai vertici, vedrà il suo epilogo in Giappone. Tante le modifiche che sono state apportate al regolamento ma anche alle varie categorie che gareggeranno. È ufficialmente iniziata una nuova era!”

Con queste parole aprivo l’articolo del 2022 (che puoi trovare qui) riguardante il cambio di regolamento e l’introduzione della parte ibrida nelle Rally1.

Sembra passata un’eternità, e non per la vittoria di una Ford (perdonate la frecciatina), eppure dopo due anni ci troviamo con la proposta di modificare di nuovo le classi in un mondiale che arranca con i soliti tre costruttori.

Tutte e tre le Case WRC (Toyota, Ford M-Sport e Hyundai) hanno chiesto un confronto con la FIA in merito al cambio di regolamento del 2025.

Abbandonare il sistema ibrido comporta grandi cambiamenti a livello di sviluppo sulle vetture, non realizzabile in pochi mesi.

L’obiettivo è quello di ridurre i costi per favorire l’ingresso di nuovi costruttori, ad esempio il ritorno di Lancia, ma come gestire le ore in galleria del vento e in progettazione con un mondiale aperto? Cosa sacrificare?

La distribuzione dei pesi deve essere rivista completamente, insieme all’aerodinamica.

Dalle prime immagini dei pre-test in Croazia, da parte di Toyota, si evidenziano i condotti tappati sul posteriore in quanto non serve più incanalare aria fresca per raffreddare l’impianto dell’ibrido. Saltano all’occhio anche un’ala ridotta e un tubo di Pitot sul tettuccio.(Trovate qui il video dei test)

Un’introduzione più graduale delle nuove regole potrebbe risolvere il problema, ma ad oggi i nodi da sciogliere rimangono molteplici.

Il rischio di avere auto più lente e troppo simili alle Rally2, che subiranno un potenziamento, è evidente. Forse è proprio questo lo scopo della FIA: aprire la porta a Skoda e Citroen già impegnate con la Fabia RS e la C3.

Sorge anche un altro problema. Il motore termico omologato per queste vetture è il 1.6 turbo benzina quattro cilindri, che sulle vetture stradali sta lentamente scomparendo per lasciare spazio a cilindrate più piccole, come i 1.0 tre cilindri.

Fatico ancora ad accettare il ritiro di Volkswagen con la Polo WRC prima dell’introduzione delle “PLUS” dopo anni di dominio assoluto. Il tutto è stato giustificato con il caso “dieselgate“, ma a posteriori sorgono tanti dubbi.

Foto: Volkswagen AG

Non cito il caos del nuovo sistema di punteggio volto proprio a mescolare le carte in classifica, ma rimango deluso dalla pessima gestione che sta lasciando morire uno sport che non ha nulla da invidiare a Formula1, MotoGP o Endurance.

Vedremo….

Vi lascio al prossimo appuntamento con il Rally del Portogallo, dove si tornerà su strade sabbiose!

Di Giuseppe Di Florio

Ingegnere meccanico in ambito metalmeccanico. Appassionato di motorsport fin da piccolo, ho lavorato in formula SAE come dinamico del veicolo e successivamente nel Campionato Italiano Rally Terra. Sono entrato nella famiglia di ItalianWheels.net nel novembre 2021 come redattore e social media manager.

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