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Rieccoci qui con la seconda parte di questa guida alla 24 ore di Daytona. Se non avete letto la prima parte, potete farlo qui (o potete non leggerla, non sono mica vostra madre). Quest’oggi daremo un’occhiata ai principali team da seguire per i prototipi, secondo un’analisi che prende in esame tre fattori: concrete possibilità di vittoria del team; piloti dai nomi divertenti; eventuali trascorsi tragicomici. Ora bando alle ciance, e cominciamo.

GTP

Cadillac Racing (#01) e Whelen Cadillac Racing (#31): Sono due team diversi equipaggiati con la stessa auto (la prima è gialla, la seconda è rossa) che hanno fatto la storia recente dell’IMSA. La rivalità con Acura è leggendaria e negli scorsi anni ha regalato sfide incredibili. A bordo della Cadillac gialla troviamo Renger van der Zande, Sebastien Bourdais, Scott Dixon e Alex Palou. Sulla Cadillac rossa c’è il nostro amatissimo, fortissimo, divertentissimo Pipo Derani, accompagnato da Tom Blomqvist e da Jack Aiken (noto anche come il pazzo che a Le Mans si è fatto un giro con il parabrezza coperto dal cofano dopo essersi schiantato dopo un minuto di gara).

Wayne Taylor Racing with Andretti (#10 e #40): Eterni secondi della classe GTP (un secondo posto in campionato su una stagione di esistenza di questa classe, 100%), quest’anno hanno ben due auto, così che almeno una delle due arriva in una posizione diversa dalla seconda. La seconda auto è quella che fu di Meyer Shank Racing, i grandi rivali dell’anno passato, che quest’anno hanno deciso di non partecipare per concentrarsi sulla Indycar. Sulla #10 abbiamo tutti personaggioni: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Brendon Hartley e Marcus Ericsson. Sulla #40 abbiamo tutti personaggioni, ma più divertenti: Jordan Taylor (che sostituisce Rodney Sandstorm), Louis Deletraz, Colton Herta e Jenson Button.

BMW M Team RLL (#24 e #25): Onestamente niente da dire su BMW se non tenete lontani i vostri oggetti profumati, o verranno annusati. L’anno scorso si sono comportati abbastanza bene dopo un inizio di stagione sottotono, e ci si aspetta che quest’anno stiano molto più sul passo di Cadillac e Acura. Sulla #24 corrono Jesse Krohn, Philipp Eng (ancora senza le sue evoluzioni, Engel e Engelhart), Augusto Farfus e Dries Vanthoor. Sulla #25 invece corrono Connor De Phillippi, Nick Yelloly, Maxime Martin e Rene Rast.

“Mi fai annusare quel panino?”

Porsche Penske Motorsport (#6 e #7): Il solito ricettacolo di piloti super esperti e super veloci su un’auto che ancora non mi convince (quei fari piatti sono abbastanza bruttini secondo me). Sicuramente godono dell’esperienza del WEC e dei mille team clienti, ma comunque Porsche non può che far bene. Sulla #6 troviamo Nick Tandy, Mathieu Jaminet, Kevin Estre, Laurens Vanthoor, e sulla #7 Dane Cameron, Felipe Nasr, Matt Campbell e Josef Newgarden.

La Porsche di Proton

Proton Competition (#5) e JDC-Miller MotorSports (#85): Ora parliamo dei pezzi grossi. I due team clienti di Porsche hanno già vinto la gara della livrea più bella, e scommetto che faranno tutta la gara con il freno a mano tirato per permettere a fan e fotografi di ammirarle nel pieno della loro bellezza. In Proton corre il nostro grande amico, l’uomo dal dito curioso, Gimmi Bruni, accompagnato da Neel Jani, Alessio Picariello e Laurens Vanthoor.

JDC-Miller ha un’altra line up semplicemente magnifica. Un equipaggio così meraviglioso che stai a fissare il pdf dell’entry list a bocca aperta. In macchina saliranno Tijmen van der Helm, Richard Westbrook, l’uomo dallo sguardo più bello del mondo Phil Hanson, e Ben Keating, colui che vorrei fosse mio padre o almeno mio zio. Sarebbe lo zio simpatico che vedi una volta a Natale e porta i regali curiosi dai viaggi che compie in giro per il mondo e passa tutta la sera a raccontare storie e insultare la lingua olandese. Insomma, un gran pilota (unico pilota bronze nella classe GTP tra l’altro).

La Porsche di JDC-Miller

LMP2

Come detto nella prima parte di questa guida, la classe LMP2 è (quasi) un monomarca Oreca. Comprende team gloriosi e importantissimi e team di scappati di casa che vogliono solo andare in pista con un prototipo. Lo stesso vale per i piloti e oserei dire anche per i designer delle livree.

United Autosports (#2 e #22): Questo è uno dei team gloriosi, visto che è Zak Brown a mettere i soldi e le persone. Le possibilità di vincere sono alte, grazie soprattutto ai piloti, anzi, UN pilota, un pilota dalla P maiuscola. Stiamo parlando proprio dello zio simpatico che vedi una volta a Natale e porta i regali curiosi Ben Keating. Quest’anno, come già nel 2022 e in altre 6 occasioni, corre su due auto diverse nella stessa gara. Non c’è nulla nel regolamento che impedisca questa cosa salvo il buon senso, ma sappiamo bene che in America il buon senso non l’hanno ancora inventato.

In macchina con lui (sulla United, non sulla Porsche) saliranno il simpaticissimo Nico Pino (erede morale di Pipo Derani), Ben Hanley e Pato O’Ward (il messicano-irlandese della Indycar). Sulla macchina gemella, la #22, troviamo invece Daniel Goldburg, Paul Di Resta, Bijoy Garg e Felix Rosenqvist (conosciuto ai più su Youtube come PewDiePie).

Sean Creech Motorsport (#33): Menzione d’onore per il team che nell’anno del Signore 2024 partecipa alla 24 ore di Daytona con una Ligier. La livrea è letteralmente una bandiera americana, sempre molto utile quando ti dimentichi in quale nazione si trova Daytona. Alla guida troviamo Lance Willsey, Joao Barbosa, Nolan Siegel e Jonny Edgar.

Ma tu guarda, una Ligier

Inter Europol by PR1 Mathiasen Motorsports (#52): Altra menzione d’onore, in quanto è il team che ha vinto l’ ultima 24 ore di Le Mans, in più con Fabio Scherer con il piede rotto (è stato investito dalla Corvette in pit lane durante la notte). Sconsiglio a tutti di passare dal loro hospitality perché puzza di morte (suppongo il cibo polacco sia molto buono, ma la gomma ha un profumo migliore). In ogni caso, in macchina abbiamo Jakub Smiechowski, Nick Boulle, Tom Dillmann e Clement Novalak.

Riley (#74): Altra menzione d’onore, in quanto segna il ritorno alla guida sulla scena internazionale di Felipe Massa. L’ex pilota Ferrari sarà alla guida insieme a Gar Robinson, Felipe Fraga e Josh Burdon.

Richard Mille AF Corse (#88): È AF Corse, quindi Ferrari, quindi ci sono alcuni piloti amatissimi, fortissimi, giovanissimi, velocissimi. Abbiamo infatti alla guida Lilou Wadoux e Nicklas Nielsen, accompagnati da Mathieu Vaxivierre e Luis Perez Companc.

AO Racing (#99): Vi ricordate di Rexy? Ha un nuovo amico ora, si chiama Spike ed è UN DRAGO FUCSIA. L’idea è venuta dopo aver visto i profitti dal merchandise di Rexy, ma non mi posso lamentare. La macchina è molto bella e dovremmo avere più livree ispirate dai disegni dei bambini dell’asilo.

Chissà, potremmo avere una livrea a tema space shuttle, o magari camion da miniera. Sarebbe molto figo, credo. Comunque, in macchina abbiamo PJ Hyett (fondatore del team e padre amorevole che si fa convincere dai figli a fare una livrea a tema T-Rex), Paul-Loup Chatin, Matt Brabham e Alex Quinn.

Non provate a toccare il suo tesoro.

Bene, per oggi è tutto. Ci incontreremo nuovamente prima della gara per parlare dei team facenti parte delle classi GTD Pro e GTD. Vi lascio qui l’entry list ufficiale della 24 ore di Daytona completa che fa sempre molto comodo avere sotto mano durante la gara.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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