La stagione WEC 2023 si è chiusa con un’altra doppietta Toyota. Una doppietta che dimostra quanto il progetto della GR010 sia nato bene, ma che fa anche chiedere quanto il BoP deciso da ACO sia effettivamente bilanciato.

Nonostante il contatto con la Cadillac di Earl Bamber a inizio gara, che lo ha relegato all’ultima posizione, Mike Conway ha avuto vita molto facile a recuperare. Entro il primo pit stop la Toyota #7 era già in terza posizione, e poco dopo il rifornimento ha riconquistato anche la seconda piazza. Da lì è stata tutta in discesa per il duo giapponese, che a fine gara conta un vantaggio di un minuto e mezzo sulla Ferrari in terza posizione. Il titolo piloti è quindi della #8, vincitrice della gara.

Per Ferrari e Porsche la situazione è stata ovviamente ben diversa, soprattutto per la macchina italiana che continua a dimostrare problemi di gestione gomme. In compenso la lotta tra le due Ferrari e la Porsche di Jota è stato un duello magnifico a vedersi, che riesuma la grande rivalità tra i due marchi in GTE Pro. Terza posizione quindi per la #50, aiutata da un drive through inflitto alla Jota per unsafe rejoining del tracciato dopo un lungo in curva uno. Quinta posizione all’arrivo dell’altra Ferrari, prima dei doppiati.

Prestazione sottotono per le altre Porsche, mai veramente in lotta. Buio pesto invece per le Peugeot, che possono essere soddisfatte dell’affidabilità finalmente trovata su entrambe le auto. Chiudono la classifica hypercar Proton, che ha avuto problemi tecnici verso la fine, Cadillac, la gara rovinata da un minuto di stop and go come penalità per il contatto con la Toyota, e Vanwall, lenta e con problemi tecnici che l’hanno costretta in garage per una parte di gara.

L’ultima gara nel WEC nelle LMP2 è stata meno emozionante del solito, ma comunque molto divertente. La vittoria è andata alla WRT #41, che ha “rubato” la prima piazza ai compagni di squadra sulla #31, vittime di un problema all’ultimo pit stop che ha fatto perdere loro più di venti secondi. La vittoria del titolo è del trio Kubica-Deletraz-Andrade, autori di una stagione quasi perfetta. Completa il podio la Jota, grazie a una strategia vincente.

Sfortunatissimo il team Vector, penalizzati a causa della pressione delle gomme troppo bassa durante uno stint. Il team che il prossimo anno gestirà la hypercar di Isotta Fraschini è passato così da primo con un solido vantaggio a praticamente ultimo. Alla penalità si sono aggiunti anche problemi tecnici, che hanno costretto la macchina ai box fino a quasi la fine della gara.

L’ultima gara della classe GTE è stata anche la prima gara endurance vinta da un equipaggio tutto femminile. Le Iron Dames conquistano una meritatissima vittoria, con tanto di finale al cardiopalma a causa della rimonta della Aston di D’Station, la quale alla fine è costretta però a cedere. Nonostante le polemiche che proprio noi abbiamo sollevato questa mattina, non possiamo non inchinarci di fronte alla realizzazione di un sogno per un progetto che ha un ideale nobilissimo.

L’unico ostacolo alla vittoria delle Dame di Ferro erano i compagni della Iron Lynx #60, che hanno guidato la gara per le prime 5 ore e 40 minuti. La sfortuna si è però materializzata in un malessere di Claudio Schiavoni, che non era nelle condizioni di salute per salire in macchina, e pertanto il team è stato costretto al ritiro a causa del non raggiungimento del tempo minimo di guida per tutti e tre i piloti.

Ora non rimane che aspettare la prossima stagione, con la nuova classe LMGT3 e nuove hypercar in pista, che, BoP permettendo, porteranno ancora più emozioni in pista.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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