Ferdinand Habsburg (ufficialmente Habsburg-Lothringen), erede della casata che ha governato l’impero d’Austria, è un pilota professionista in forza al team WRT nel WEC.

Alla guida della LMP2 #31 con Sean Gelael e Robin Frijns, si è dimostrata una persona estremamente speciale, dal grande cuore e grande talento.

La passione per le corse è nata per caso, da un bisogno di passare più tempo con il padre dopo il divorzio, e da lì una carriera tutto sommato normale che ha visto i kart e la Formula 3, per poi passare al DTM quando il bisogno di una valigia piena per fare il salto di qualità si è rivelato insostenibile.

Un pilota che mette amore in tutto quello che fa ed esprime simpatia da tutti i pori. Alla nostra domanda sul suo punto forte come pilota ha risposto “I think I am pretty good with people”.

La grande affabilità di “Ferdi” è stata subito evidente nelle prime battute dell’intervista. Ph: manne_photosport

Persona sempre disponibile per i compagni per dare un abbraccio o una parola di conforto, Ferdinand dimostra cosa vuol dire avere spirito di squadra e di sacrificio, qualità fondamentali all’interno del mondo endurance.

E Ferdinand si trova piacevolmente immerso in questo mondo, dove i team si aiutano se c’è bisogno di una mano o anche solo per chiacchierare (se vi interessa il caffè migliore del paddock lo fa Prema).

Un pilota che ha l’umiltà di ammettere che la velocità pura non è il suo forte, ma trova la sua quadra nell’essere consistente e affidabile durante tutti i suoi stint, qualità che è molto apprezzata dalla squadra secondo Ferdinand.

Un pilota che vorrebbe solo correre di più e avere più eventi durante l’anno perché gli piace.

Questo è Ferdinand Habsburg, uno dei piloti più gentili e veri che il motorsport ha in questo momento.

la consueta foto di rito con Ferdinand dopo l’intervista. Ph: manne_photosport

Ringraziamo Ferdinand ed Emma Laddiman (press officer WRT) per aver reso possibile l’intervista.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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