Al meet the team dedicato alla 499P abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda ai due Antonio più veloci del mondo: Fuoco e Giovinazzi (qui la sua intervista). Alle domande degli altri giornalisti il pilota calabrese si è mostrato fiducioso delle prestazioni della macchina e della squadra nel complesso, lasciando aperta la porta alla possibilità di scalare la classifica di campionato. Di seguito le domande che siamo riusciti a fargli.

“Antonio, tu sei uno dei piloti Ferrari con più pole position all’interno del WEC. Come ti senti in ottica qualifica? E come riesci a essere così veloce subito?”

“Mi trovo molto a mio agio con la macchina, che mi permette di avere una buona confidenza da subito. Soprattutto quando esci con gomma fredda, che devi fare un buon warm up, essere subito al 100% delle caratteristiche della macchina ti dà un vantaggio. Cerco sempre di riuscire a mettere tutto insieme per ottenere un giro perfetto.”

“Volevo farti un’altra domanda che ci piace sempre fare. Tu corri anche in IMSA con la 296 GT3 di Cetilar. Quali sono le differenze che trovi tra i due campionati a livello di ambiente e di affetto (visto che qui fuori l’hospitality è gremito di gente)?”

“Sì diciamo che qui è la gara di casa e l’affetto è tanto, ed è molto bello per noi. Anche grazie alla nostra vittoria la gente si sta appassionando, mentre fino a poco tempo fa l’endurance non veniva nemmeno seguita. In America le gare hanno un concetto diverso, anche per come sono fatte le piste. Diciamo che lì ogni scusa è buona per fare spettacolo, fare entrare una safety car per ricompattare tutti, e spesso riescono a creare un vero e proprio show, molto bello. Poi lì i tifosi vivono le gare in maniera diversa, a Watkins Glen c’erano tifosi già dal martedì accampati coi camper a bordo pista, hanno proprio una mentalità diversa rispetto alla nostra.”

“Sempre parlando di IMSA e WEC, la 269 GT3 e la 499P montano lo stesso motore V6 da tre litri sotto il cofano. C’è differenza su come si comporta il motore tra le due auto?”

“Sicuramente sono due auto completamente diverse, ma ciò che rende impossibile fare una comparazione è il sistema ibrido. Cambia proprio il comportamento del motore.”

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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