Dalla fabbrica tedesca di Neckarsulm arriva la nuova Audi A6 Avant: il diesel resiste con l’aiuto dell’ibrido, confermati anche due motori benzina.

Viviamo un periodo storico in cui il mondo dell’automotive viaggia purtroppo verso la demonizzazione e l’eliminazione del diesel come carburante.

Questo però non vale per il gruppo Volkswagen, che continua a credere nel gasolio e nella sua usabilità.

Ne avevamo già parlato lo scorso anno, quando vi abbiamo presentato la Cupra Leon: anche in quel caso, nella gamma motori figurava la dicitura TDI.

Sulla nuova A6 Avant, il motore diesel è lo stesso 2.0 4 cilindri in linea.

I 150 cv della Leon, però, diventano 150 kW: la wagon diesel dei 4 anelli ha infatti ben 204 cv, abbinati ad una trazione anteriore o Quattro.

L’aumento di potenza è dovuto anche (ma non solo) alla componente ibrida.

Il sistema elettrico con batteria a 48v garantisce 24 cv ed una mobilità totalmente elettrica alle basse velocità, ma solo per pochi km.

Di questo sistema usufruisce anche il 3.0 V6 TFSI a benzina da 367 cv, disponibile già al lancio abbinato alla sola trazione Quattro.

L’altro motore benzina disponibile, invece, è il 2.0 4 cilindri TFSI: sempre a benzina, con la stessa potenza del TDI (204 cv), sempre ibrido ma questa volta con sistema a 12v.

Per questa motorizzazione, l’unica trazione disponibile è quella anteriore.

Uno degli svantaggi di questa A6 Avant è sicuramente la lunghezza: 4,99 metri, quindi 6 cm più lunga della precedente.

Se di ciò può beneficiare lo spazio interno e la capacità di carico del baule, di certo non si può dire lo stesso della manovrabilità del veicolo.

In supporto di ciò, i tecnici di Ingolstadt hanno dotato la A6 C9 di uno sterzo più diretto e soprattutto di ruote posteriori sterzanti, disponibili su richiesta.

Questo sistema permette di sterzare le ruote posteriori controfase fino a 5 gradi, alle basse velocità, per ridurre il raggio di sterzata ed aumentare l’agilità della macchina.

Disponibili anche 3 tipi di sospensioni: standard, sportive e pneumatiche.

Le sportive riducono l’altezza dell’intero assetto di 2 cm rispetto alle standard.

Le sospensioni adattive pneumatiche, invece, hanno uno smorzamento regolabile su tutte e 4 le ruote.

Il carico viene automaticamente equalizzato dalle sospensioni, ma il guidatore può anche modificare questi parametri dall’interno del veicolo.

Esteriormente, è rimasta volutamente simile alla precedente.

Parliamo difatti di un modello che avrebbe dovuto chiamarsi A7, secondo le nuove direttive Audi sui nomi dei modelli.

Se in direzione hanno deciso di mantenere il numero pari nonostante l’assenza di un powertrain completamente elettrico, è proprio per la storia che il marchio A6 rappresenta per Audi.

Ragion per cui, uno stravolgimento estetico sarebbe risultato più dannoso che positivo.

Ciononostante, non mancano le novità. Soprattutto nei fari.

La firma luminosa anteriore è composta da 48 segmenti LED per ogni faro, ed esattamente come quella posteriore è possibile personalizzarla dall’infotainment, scegliendo tra 7 design differenti.

Su richiesta, è possibile avere la fanaleria anteriore a matrice di LED. In questo caso, il faro si riconosce grazie ad un pannello in acciaio inox traforato a esagoni che “nasconde” le luci diurne.

Al posteriore, la firma luminosa è altrettanto interessante.

Come detto, è personalizzabile dall’interno, ed i 7 design disponibili sono composti da ben 198 segmenti LED per ogni faro.

Particolarità per quanto riguarda le frecce: in caso di hazard, ovvero le cosiddette “quattro frecce”, i LED dedicati mostrano dei triangoli di pericolo.

Gli interni gridano “Audi” da ogni poro. Anzi, da ogni schermo.

L’abitacolo è, come da recente tradizione Audi, incentrato sul portare l’esperienza digitale ad un altro livello.

A questo servono i ben 2 schermi, da 11,9″ e 14,5″, che sulla plancia sono rivolti verso il guidatore.

Un terzo schermo, optional, è invece direzionato verso il passeggero e, grazie alla polarizzazione, durante la marcia i suoi contenuti non sono visibili dal guidatore.

Unica pecca di questi interni così hi-tech è, purtroppo, la qualità percepita.

I materiali non sono dello stesso calibro di quelli utilizzati nella serie precedente, e purtroppo questo è ben visibile soprattutto nei rivestimenti.

Le dimensioni aumentate rispetto alla serie precedente la rendono comoda per 4 persone anche di alta statura, mentre il tunnel centrale abbastanza invadente rende la vita difficile ad un eventuale quinto passeggero.

Buona la capacità del baule, seppur inferiore alla precedente A6 Avant, con un vano di carico di 466 litri. Valore purtroppo ridotto a causa dell’alloggiamento delle batterie dell’ibrido.

Sarà ordinabile in tutti gli Audi Zentrum dal mese di aprile 2025, ad un prezzo che parte da 69.350€.

Tre gli allestimenti disponibili: Business, Business Advanced e S-Line.

Personalmente, spero ne vendano il più possibile in motorizzazione TDI. Questo carburante non merita di morire.

Di Cosimo D'Adamo

Appassionato delle auto in generale dal 1997, con una forte preferenza per le auto italiane.

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