Avete letto la prima parte QUI. Adesso immagino vorrete sapere il resto della griglia, no? No. Ci sono troppe auto (sono 46!) e farò una scelta dei team che mi stanno più simpatici. Ecco quindi la seconda parte di questa spotter guide. Inizieremo con le LMP2 e finiremo con le GTEAm.

PREMA RACING

Una vera e propria macchina da guerra veneta. Gli dai uno spritz a due euro e ti fanno tutta la gara senza fermarsi un attimo. Quest’anno stanno anche collaborando con Iron Lynx per preparare l’equipaggio della futura hypercar Lamborghini. Con il numero 63 abbiamo Doriane Pin (letteralmente io), Daniil Kvyat (un pilota) e Mirko Bortolotti (un pilota italiano). Con il numero 9 abbiamo Bent Viscaal, Juan Manuel Correa e Filip Ugran.

VECTOR SPORT

Qui per imparare a gestire un prototipo, visto che l’anno prossimo correranno con l’hypercar di Isotta Fraschini. Peccato che metteranno la loro livrea sulla Tipo 6, full carbon è molto più sexy. Tornando a noi, in macchina vedremo Ryan Cullen, Gabriel Aubry e Matthias Kaiser. A differenza di Prema con la Lamborghini, questi non saranno i piloti ufficiali di Isotta Fraschini (almeno per il momento).

UNITED AUTOSPORTS

Una vera e propria macchina da guerra anglo-americana. Gli dai una birra qualunque e ti fanno tutta la gara senza fermarsi un attimo. Sulla #22 troviamo l’uomo più bello del mondo, Phil Hanson (pronunciato Handsome), con Filipe Albuquerque e Frederick Lubin. Sulla #23 c’è letteralmente un minorenne alla sua seconda Le Mans, Joshua Pierson, con Tom Blomqvist e Oliver Jarvis. Lotta per vincere ogni anno, magari anche basta eh, che deve vincere…

DUQUEINE TEAM

Con nostro fratello Nico Pino. Il pilota cileno è il degno erede di Kei Cozzolino in quanto a nomi divertenti, e va da sé che tiferemo per lui. Lo accompagnano il super pro Neel Jani e René Binder.

TEAM WRT

Un’altra macchina da guerra, belga stavolta, ma dai piloti multietnici, quindi non so cosa bevano. Sulla #31 abbiamo il figlio del proprietario del KFC (Sean Gelael), il legittimo erede al trono dell’impero austro-ungarico (Ferdinando d’AsburgoLorena, con il nome italianizzato come tutti i regnanti del mondo) e un pilota olandese (Robin Frijns). Sulla #41 compaiono Rui Andrade (che vi invita a fare una vacanza in Angola), Louis Delétraz (l’uomo più fortunato del mondo) e Robert Kubica (un pilota polacco).

GRAFF RACING

Ah sì, Cetilar Racing. Roberto Lacorte ha colto l’opportunità di correre ancora a Le Mans con una LMP2 (grazie a dio non la Dallara P217). Insieme a Giorgio (detto “Giedo”) Van Der Garde e Antonio (al bar “Patrick”) Pilet. Non siamo pronti a vedere una macchina dal telaio, che dio mi perdoni per quello che sto per dire, francese, con la livrea Cetilar.

GARAGE 56

Non è una LMP2, non è una GTE, ma sa benissimo che cos’è: una stock car proveniente direttamente dalla NASCAR. La Camaro ZL1 sfonda i timpani, causa terremoti, fa cadere i gelati ai bambini e va più veloce delle GTE in curva (soprattutto in trazione). Rendetevi conto che è un’auto progettata per girare solo a sinistra a più di 37 aquile per hamburger quadrato (o 200 km/h per noi europei). L’auto con meno raziocinio della griglia (non ha le portiere, i piloti entrano dal finestrino) sarà guidata da Jimmie Johnson, Jenson Button e Mike Rockenfeller. La vera dimostrazione di come gli americani hanno vinto la corsa allo spazio (non l’hanno fatto).

CORVETTE RACING

La prima delle GTE è l’unica, inimitabile, gialla Corvette, con il suo V8 alimentato a brutte intenzioni e maleducazione. Soprattutto quella dei piloti (non è vero). All’angolo destro abbiamo Nicky Catsburg (reduce da una vittoria alla 24 ore del Nurburgring con una Ferrari, con Er Bamba). All’angolo sinistro abbiamo Nicolas Varrone. E poi c’è… OH MIO DIO… È BEN KEATING CON UNA SEDIA D’ACCIAIO. Noi li tiferemo, e anche voi se ci tenete alle rotule. Forza USA (x3)!

IRON DAMES

“Queste dame possono esse de piuma, o de fero. Per questa gara sarano de fero”. Line up collaudatissima (Sarah Bovy, Michelle Gatting e Rahel Frey), tenteranno ancora un volta a conquistare la vittoria. Purtroppo per loro, però, la prima vittoria di una donna in una gara del WEC è andata a…

RICHARD MILLE AF CORSE

Con Lilou Wadoux che ci mette like su Instagram (seguiteci anche voi). La terribile (in senso molto positivo) pilotina ventiduenne è già meritatamente pilota ufficiale Ferrari, e punta a rendere realtà i rumors che la vogliono sulla hypercar in un futuro non lontano. Con lei il talentuosissimo Alessio Rovera e il bronze Luis Perez Companc.

KESSEL RACING

Due macchine, due destini. Uno è l’equipaggio ufficiale del campionato (Takeshi Kimura, Scott Huffaker e Daniel Serra). L’altro è l’equipaggio proveniente dalla terra del Sol Levante, guidati dal nostro samurai. Kei Cozzolino. Il giapponese di Quarto Oggiaro verrà accompagnato da Yorikatsu Tsujiko e Naoki Yokomizo, tutti e tre pronti a farci emozionare come non mai.

D’STATION RACING

Triplo sette sopra ogni cosa. Skrr skrr. Una Aston Martin cattivissima e molto giapponese. L’equipaggio della Dark Polo Gang è formato da Satoshi Hoshino (un altro nome molto divertente), Casper Stevenson e Tomonobu Fujii (con due i).

ITALIANWHEELS RACING TEAM

Ebbene sì, è ufficiale. Si va a Le Mans Beppe (che ci fa gli shorts per YouTube). L’armata Brancaleone è composta da Alessandro Rizzuti (mamma mia), Claudio Boscolo (uhh) e Daniele Mannelli (mhhh). In loco per tenervi aggiornati su quanto rumore fanno le macchine e se Bob Sinclair è ancora all’altezza della sua fama nel 2023. Stay tuned!

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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