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La storia

Uno spazio limitato al pubblico e poco dettagliato su Google Maps tra Brindisi, Taranto e Lecce: così si presenta il circuito o anello di Nardò.

Fondato nel 1975 da FIAT e con la denominazione “SASN” (Società Autopiste Sperimentali Nardò), era costituito inizialmente dal circuito ad anello, la pista dinamica, due torri di vedetta e due officine.

Nel corso degli anni le strutture furono potenziate e il target si spostò sugli standard di sicurezza, fu introdotto il primo sistema di segnalazione incidenti che avvisava i piloti in pista.

I clienti crescono in modo esponenziale e 24 anni dopo la fondazione, il Gruppo Prototipo acquisisce ed introduce ulteriori officine. La superficie viene ampliata di 5000 metri quadri, ma la vera novità è un ambiente dove testare le emissioni dei veicoli a combustione e le relative efficienze.

Nel 2002 iniziano i primi cambiamenti sul mercato delle auto, i test tendono a concentrarsi più sulla rumorosità e sul comfort di guida. La nuova pista di “handling” è lunga circa 6 km ed è costituita da rettilinei e curve a raggio e pendenza variabile, per una simulazione quanto più completa.

il 2012 segna l’anno del cambiamento: la Porsche engineering, filiale Porsche esperta in ricerca e sviluppo in ambito ingegneristico, acquista Nardò che si trasforma nel Technical Center. Grandi opere di ristrutturazione ed ampliamento si susseguono negli anni,

Alcuni record

1977 Niki Lauda e la Ferrari 312 T6 a 6 ruote. Lo sviluppo di due ruote anteriori accoppiate sul posteriore volte a ridurre la sezione frontale e la deformazione dello pneumatico si rivelò una scelta fallimentare, inoltre la carreggiata maggiorata infrangeva il regolamento dell’epoca.

1979 Mercedes Benz C111 IV. Mercedes, a caccia di record, con la “Serie C” che identifica la classe prototipi, infrange il muro dei 400km/h sul circuito di Nardò con una velocità di 403,978 km/h. Il motore era un 4.8 litri su base 4.5 V8 dalla potenza di 500 cavalli.

2002 Volkswagen W12 Nardò. Il prototipo della casa tedesca stabilisce il record di velocità media su 24 ore coprendo una distanza di 7740 km ad una velocità media di 322 km/h. Il suo ridotto peso (circa 1200 kg) insieme al motore 6.0 litri da 512 cavalli infrange i record passati, anche se l’obiettivo principale era quello di testare l’affidabilità meccanica del W12.

2005 Koenigsegg CCR. Il pilota Loris Bicocchi spinge la CRR fino ai 388 km/h, record per una vettura di serie.

Loris fu protagonista anche di un brutto incidente da cui uscì indenne con la Bugatti Veyron. Lo pneumatico anteriore sinistro esplose distruggendo il parafango, il cofano e il vetro alla velocità di 398 km/h.

Curiosità

Dopo trenta minuti di ricerca nell’hard disk e dopo aver rispolverato almeno cinque traumi, vi mostro le foto di uno spot nei pressi di Ascoli Piceno da parte di amici. L’equipaggio era diretto verso Nardò in piena estate (2020) per testare i prototipi sotto il caldo torrido pugliese.

Attualità

Nardò torna a far parlare di sè, non in modo positivo. Un nuovo progetto di ampliamento da 80 milioni di euro ed esproprio delle terre delle masserie è al centro delle ultime polemiche e la comunità locale cosi come l’ambiente ne faranno le spese.

Il piano presentato prevede la costruzione di ulteriori 9 piste ed infrastrutture, la rimozione di 351 ettari di boschi e circa 150 proprietari tra aziende agricole e pastorali. Ad oggi non sono stati trovati accordi e si procederà per vie legali, il colosso tedesco continua per la sua strada e come sempre son i “piccoli” a farne le spese. C’è anche chi vede questo nuovo ampliamento come opportunità, ma i vantaggi per il nostro territorio sono alquanto ininfluenti sia dal punto di vista occupazionale che economico.

Di Giuseppe Di Florio

Ingegnere meccanico in ambito metalmeccanico. Appassionato di motorsport fin da piccolo, ho lavorato in formula SAE come dinamico del veicolo e successivamente nel Campionato Italiano Rally Terra. Sono entrato nella famiglia di ItalianWheels.net nel novembre 2021 come redattore e social media manager.

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