Finalmente Ferrari!

Lo abbiamo pensato tutti al taglio del traguardo di Carlos Sainz.

Lo avrà quasi sicuramente pensato anche Vasseur dopo che parte della stampa lo aveva già messo nel mirino.

Siamo di fronte alla risoluzione di tutti i problemi? Neanche lontanamente.

Siamo di fronte alla svolta della stagione per Ferrari? Probabilmente no.

Abbiamo avuto una piccola gioia? Sì, decisamente.

Nella calda ed umida notte di Singapore si torna a vedere la rossa imporsi.

Finalmente rosso.

Si torna a vedere una grande prestazione di Sainz, estremamente abile a capire che l’unico modo per difendersi da Russell ed Hamilton fosse sfruttare il DRS di Norris.

Una lettura non banale da effettuare sfrecciando tra i muretti strettissimi di Marina Bay.

Ferrari è anche tornata ad avere una strategia aggressiva, da all-in, pur di interrompere l’egemonia red Bull.

La strategia differenziata, per quanto invisa ai fan di Leclerc, è stata una parte importante di questa vittoria.

Peccato per il pit-stop del numero 16 dove la fortuna non è stata dalla parte del monegasco.

Infatti Charles è restato imbottigliato nel traffico dei pit-stop complicando la propria gara.

Lo splendido abbraccio a fine gara.

Questo intoppo ha sicuramente tolto una forte arma difensiva dall’arco rosso per le fasi più avanzate di gara, dove Carlos si è dovuto difendere da Russell prima e Norris poi, fino al rocambolesco finale di gara.

Ferrari torna a sfruttare una delle poche occasioni che avrà da qui fino a fine anno per fare bottino di punti e mettere nel mirino Mercedes per la seconda piazza, allontanandosi dalla quarta piazza occupata da Aston Martin sempre più in caduta libera.

Per chi inizia a gioire per gli effetti della TD018, direi che è ancora presto per festeggiare.

Vero che Red Bull ha avuto un fine settimana tutto fuorchè memorabile ma da qui ad additare la disfatta alla nuova direttiva ne passa.

Singapore non sarebbe comunque mai stata nelle corde di Red Bull, prescindendo dalla direttiva, al contrario di quello che invece ha dimostrato Ferrari.

Bisognerà aspettare Suzuka, tra sette giorni, per vedere i primi veri effetti.

George Russell merita una menzione a parte, difficile giudicare il pilota inglese capace di una qualifica speciale ed una gara perfetta, fatta eccezione dell’ultimo giro.

Un po’ come accadde in Williams per lui, l’errore arriva sempre sul più bello, forse vittima della frustrazione.

Chi, invece, ha beneficiato di tutta la situazione è stato Norris, grato nel farsi trainare da Carlos in una sorta di mutuo soccorso.

Finalmente si è visto un finale emozionante con tutta quella tensione che mancava da troppo tempo e che solo la presenza di quattro vetture in un paio di secondi ha saputo regalare.

Sainz non sarà il più grande talento generazionale nella storia della F1, ha delle difficoltà ad esprimere la stessa velocità pura del compagno di box, tuttavia è innegabile la sua abilità tattica.

Sainz ha ribaltato un copione già scritto con una lucidità rara nella Formula 1.

Lo spagnolo è in forte crescita ed è in grandissima fiducia in questo momento.

Sappiamo quanto questa stagione sia frustrante per i tifosi Ferrari e sappiamo quanto questo piccolo raggio di sole in una stagione disastrosa sia importante.

L’emozione della prima di Vasseur.

Vasseur, come detto prima, scaccia delle nubi importanti anche se, a livello di logica, dare delle colpe al TP francese sembra quasi delirante.

L’eredità di Binotto non è stata delle più felici e sia chi sta al volante che nelle varie trasferte, come meccanico o ingegnere, non deve vedersi scaricare addosso colpe non sue.

Godiamoci questa vittoria, come merita e senza polemiche interne.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

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