Per il terzo anno di fila siamo stati alla 12 ore del Mugello, una delle tappe italiane della 24h Series. Come sempre è possibile incontrare gentleman drivers e piloti professionisti, accomunati dalla voglia di divertirsi con delle auto bellissime. In questo caso abbiamo rivolto qualche domanda a Paolo Gnemmi, pilota in forza al team Ebimotors.

“Siamo di nuovo qui al Mugello. Come pista come ti trovi?”

“Come pista mi sono sempre trovato bene. Mi è sempre piaciuta perché è sicura e moderna. È una pista da ritmo, dove hai tante curve con una bella sequenza, ma hai anche tempo per pensare tra una curva e l’altra. Ho anche dei bei ricordi qui, ci ho fatto la mia prima pole in Carrera Cup e l’anno scorso stavo vincendo la gara.”

“Sei abituato ai ritmi della Carrera Cup, che sono molto diversi da quelli dell’endurance. È stato difficile per te adattarti a dividere il sedile con altre persone?”

“In realtà ho iniziato con la Cayman GT4 nelle gare endurance. Erano gare di sole tre ore ma con tre piloti, quindi l’abitudine a condividere la macchina ce l’ho già. La differenza è che nei single seater come la Carrera Cup ti fai il sedile su misura, qua invece il sedile è un compromesso tra i tre, quindi è un po’ più scomodo. A parte quello è bello correre con gli altri. È bello fare la strategia con gli ingegneri, per me è uno stimolo in più. Devi stare più attento rispetto a quando guidi da solo, dove se hai una giornata rischi di buttarla più facilmente, non hai la spinta dei tuoi compagni.”

“Sul futuro della tua stagione puoi dirci qualcosa?”

“Quest’anno farò ancora la Carrera Cup, tutte le sei gare. Vorrei vincerla, mi sento abbastanza cresciuto come pilota. Siamo anche in lista d’attesa [con Ebimotors] per la gara di Monza della Porsche Supercup. Stiamo aspettando solo l’ok di Porsche. Da un lato mi viene però da dire che sarà l’ultima stagione in Carrera Cup, vorrei tornare a fare gare endurance a tempo pieno dall’anno prossimo. Come ti forma la Carrera Cup non ti forma nessuno però.”

“Tornando a parlare del Mugello, ormai abbiamo la nostra domanda di rito. C’è qualcosa che non ti piace di questa pista?”

“Mah, mi perdo ogni tanto alla Bucine. È una curva talmente lunga che si appresta a tante interpretazioni, e onestamente la faccio con l’autopilota, non ho mai trovato il modo migliore per farla. Tutto il resto mi piace un sacco, soprattutto il tratto Casanova-Savelli e delle Arrabbiate. È una pista molto faticosa a livello fisico.”

“Il punto più difficile oltre alla Bucine?”

“Per me è la Bucine, per gli altri non lo so. Forse le Arrabbiate, perché sono curve molto veloci e molto tecniche. Alla Luco-Poggio Secco sei in terza, all’Arrabbiata 2 sei in quinta. Sbagliare è molto pericoloso.”

“Grazie Paolo per la chiacchierata!”

“Grazie a voi!”

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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