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A cura di Alessandro Rizzuti.

Questo weekend sono stato per la prima volta in un autodromo per vedere dall’interno la 12 Ore del Mugello. È stata un’esperienza a dir poco mistica, intensa e molto divertente. In questi tre giorni ho rivalutato molto il mondo del motorsport, ho scoperto cose che non mi sarei immaginato e rimasto stupito anche da quelle che già conoscevo. Nelle seguenti righe vorrei raccontare ciò che ho vissuto e cercare di trasmettere un po’ di quelle emozioni che ho avuto la fortuna di vivere.

Appena parcheggiato la macchina la prima cosa che ho pensato è stata “certo che è piccolo il Mugello”. Il parcheggio era a due passi contati dal paddock, e da lì si vedeva praticamente l’intera pista escluse le prime tre curve. Ma il Mugello non è solo piccolo, è incredibilmente collinoso. Dai box non si vede la San Donato a causa di una collinetta dopo il traguardo, e le Arrabbiate hanno una pendenza da far venire il fiatone a piedi.

Poi c’è l’attività nel paddock, incredibilmente tranquilla per quasi tutti, dai meccanici ai piloti. Gli unici ad aver avuto sempre qualcosa da fare sono stati i tecnici della Hankook, gonfiando e controllando camion su camion di gomme già dal venerdì. Forse quelli che hanno faticato di più siamo stati io e Claudio, a correre avanti e indietro tra paddock e pit lane a fare foto e video.

E correvamo davvero ovunque. Avevamo totale libertà di movimento, utilizzata ovviamente per stare al muretto a guardare le auto passare e nei box a vedere il lavoro dei meccanici. Sinceramente sono stupito che nessuno ci abbia mai cacciato. Anzi, a volte i meccanici ci giravano intorno se stavamo facendo qualche foto. Di questo vorrei ringraziare soprattutto i team Ebimotors e MP Racing, presso cui abbiamo passato la maggior parte del weekend. E vorrei ringraziare anche l’organizzatore che ha messo i box delle due squadre molto vicino tra loro.

La qualifica poi è stato il momento più frenetico. I tempi e le auto si susseguivano senza riuscire a starci dietro. Alla fine la pole della 12 Ore del Mugello è stata conquistata dalla Audi R8 di Phoenix Racing.

A fine giornata è arrivato l’evento che tutti stavano aspettando. La degustazione di vini.

La degustazione di vini è stato il finale perfetto per la mia prima giornata nel mondo delle corse. Io, Claudio, i nostri due fotografi Luca e Andrea, e Giorgio Sernagiotto nel paddock. Per la quantità di camion parcheggiati intorno a noi avrei pensato di trovarmi in un autogrill, e c’è da dire che il clima di cialtroneria era proprio quello. La cialtroneria è continuata poi con una sfida sul simulatore contro uno dei piloti del team Red Ant Racing, che abbiamo perso ma con onore. Infine cena e tutti a nanna per prepararci a un’altra giornata di motori tra le colline toscane.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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