fbpx

A cura di Alessandro Rizzuti.

Ieri vi ho raccontato il venerdì alla 12 Ore del Mugello. Oggi volevo raccontarvi della giornata di sabato, decisamente la più intensa e divertente.

(Link alla prima parte: https://www.italianwheels.net/2022/03/31/il-mio-primo-weekend-in-pista-la-12-ore-del-mugello/)

Il sabato si è aperto più o meno allo stesso modo. La mattinata è passata veloce tra una foto e l’altra ai team che preparavano le auto per la partenza della gara. Poi lo schieramento ai box, la cerimonia con il trofeo, un paio di photobombing dietro l’inviata della regia internazionale e la sfilata degli sbandieratori.

Il momento più bello è stato decisamente il posizionamento sulla griglia di partenza. Non tanto per le auto parcheggiate una di fianco all’altra, quanto per la tensione nell’aria. C’era sì un’aria di festa, con piloti e meccanici che scherzavano e si mettevano in posa per le foto, ma allo stesso tempo si percepiva che stava per accadere qualcosa di grosso.

E poi la partenza. L’ansia della partenza è davvero indescrivibile. Di per sé non è molto diversa da quella di uno spettatore davanti alla tv. Ma alla tv non hai auto dal motore indemoniato che ti passano venti metri più in là, appena oltre il muretto. Fortunatamente il primo giro è passato senza intoppi, e il resto del pomeriggio è passato di nuovo a fare avanti e indietro tra i vari box a riprendere i pit stop.

Al box di Ebimotors c’era un pastore tedesco bellissimo. Era Bayliss, il cane di uno dei piloti. Oltre a essere bellissimo era anche molto tranquillo, se ne stava nella sua cuccia a dormire o a prendersi le coccole dei passanti.

Poi una bandiera gialla a causa di un’auto a muro. Era una delle 911 gestite da Ebimotors, la #955. Il pilota è stato portato al centro medico per i controlli di routine, mentre la macchina è risultata purtroppo irreparabile.

Ma la gara doveva continuare, noi dovevamo continuare a fare le nostre interviste e video, e così siamo arrivati alla fine della prima metà di gara, anche se con un animo meno leggero. Alle 18:30 è sventolata la bandiera a scacchi per la prima metà di gara e le macchine si sono posizionate sulla griglia di partenza di fatto in regime di parco chiuso. Questa scelta è dovuta alle leggi italiane che impediscono di correre la notte, e questo è l’unico modo per disputare una gara endurance da almeno 12 ore.

La vittoria della prima metà di gara è andata alla BMW M4 di ST Racing, che ha dominato il campo dal momento della partenza.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *