A cura di Alessandro Rizzuti.

Potevano mancare le polemiche per una decisione di una direzione gara in un campionato FIA? Certo che no, ed eccoci qui a parlare della 8 ore del Bahrain del WEC.

Per chi non sa cosa sia successo faccio un breve riassunto. A dieci minuti dalla fine della gara, la Porsche #92 è in testa nelle GTE PRO davanti alla Ferrari #51. La situazione della classifica era tale per cui la macchina che avrebbe tagliato per prima il traguardo avrebbe vinto i titoli piloti e squadre. La Porsche, guidata da Christensen, anticipa la frenata di una curva per permettere un doppiaggio da parte di una LMP2. La Ferrari, guidata da Pier Guidi, non capisce le intenzioni dell’avversario, frena più tardi, e colpisce la Porsche causandone un testacoda. La direzione gara in nemmeno un minuto dà l’ordine a Pier Guidi di lasciar passare Christensen. L’italiano rallenta per cedere la posizione, se non che la Porsche rientra ai box per uno splash, e la direzione gara quindi annulla la penalità. A quel punto anche la Ferrari rientra per uno splash, esce davanti alla Porsche, e va a vincere gara e campionato.

Porsche ovviamente ha fatto ricorso, che nella notte è stato rifiutato, legittimando così la vittoria di AF Corse. Sempre Porsche ha poi chiesto una revisione in appello della decisione, e dovremo attendere qualche giorno se non settimana per sapere davvero chi ha vinto questa gara.

Personalmente credo che la decisione dei commissari sia stata corretta. La penalità, per quanto morbida, avrebbe permesso di correre gli ultimi dieci minuti di gara con una lotta all’ultima sportellata. Qualsiasi penalità più pesante, per quanto corretta sarebbe potuta essere, avrebbe regalato la vittoria a Porsche. In realtà anche in questo caso avrebbe vinto probabilmente la macchina tedesca, poiché nel contatto è stata la Ferrari ad aver subito danni maggiori, con il cofano che per poco non volava via sul rettilineo. Invece hanno deciso di fermarsi per un pit prima di tornare in testa. La Ferrari avrebbe dovuto rallentare di 40 secondi per farsi passare, e sarebbe stato ridicolo.

Qualcuno potrebbe obiettare che il pit stop era programmato per entrambe le auto. Vero, ma la direzione gara non può basarsi sulle strategie dei team, perché semplicemente non le conosce. Ferrari avrebbe potuto arrivare alla fine rallentando per risparmiare carburante, saltare la sosta e vincere comunque. La Porsche avrebbe potuto fermarsi un giro dopo, uscire davanti e vincere. Se in direzione gara avessero lasciato la penalità, sicuramente Ferrari non si sarebbe fermata per quello splash. Sarebbe andata in fondo e nel caso avesse vinto avrebbe fatto riscorso ugualmente dicendo “Noi stavamo lasciando la posizione ma la Porsche non l’ha voluta”.

La direzione gara è quindi esente da critiche? No, però in questo caso secondo me hanno preso la decisione giusta, hanno provato a tenere aperto un campionato fino all’ultimo. Al massimo si può criticare la presenza di soli due costruttori e quattro auto in pista, del fatto che le GTE costano troppo e ormai nessuno le vuole più costruire, e che un cambio con le GT3 ravviverebbe la categoria. Ma questo non c’entra con il finale della gara di ieri.

Oh e comunque ha vinto Ferrari.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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