Mentre tutte le competizioni su strada e pista vanno in letargo per la pausa invernale, la Dakar inizia a mettere i primi fiori.

Per il quinto anno consecutivo, l’Arabia Saudita ospiterà gli equipaggi in un percorso di circa 5000 km con il 60% di terreno non esplorato nelle scorse edizioni. Il prologo e il primo stage prenderanno il via il 5 e 6 gennaio 2024 dalla città millenaria di Alula per arrivare sulle rive del Mar Rosso il 19 gennaio.

Sarà posta particolare attenzione al programma Dakar Future che darà la possibilità ai costruttori di provare e testare prototipi con nuove tecnologie per circa 100 km al giorno. Non ci sarà nessuna classifica, solo una vasta raccolta di dati su motori ad idrogeno, elettrici o ibridi, con uno sguardo sempre puntato verso i biocarburanti.

Immancabile ormai dal 2021 anche la Dakar Classic con le vetture degli anni 80′ e 90′ che hanno scritto la storia, limitato però a 100 equipaggi.

48 ORE DI STAGE

E’ stato introdotto un nuovo format molto interessante: due giorni consecutivi di speciale. Il deserto dell’Empty Quarter sarà la culla di questo esperimento, gli equipaggi allo scattare delle ore 16 devono fermarsi al primo bivacco disponibile degli otto. Non ci saranno mensa e compagni di riparazione ma tutti possono aiutarsi per poi ripartire alle 7 del giorno dopo. Altra particolarità è un doppio percorso: uno che si presta a moto e quad ed uno ad auto e camion, quindi non ci saranno molte piste battute da ruote.

CATEGORIE

Le categorie presentate rimangono cinque: moto, quad (T1), auto (T2), veicoli leggeri (T3/T4) e camion (T5).

E’ giusto ricordare che le moto non sono nella categoria FIA, saranno suddivisi in base all’esperienza in vari gruppi. I Piloti “elite” sono identificati da targhe di colore giallo, e sono quei concorrenti che hanno vinto almeno uno stage oppure classificati nella top10 generale. Il limite massimo di cilindrata rimane 450cc.

Per quanto riguarda i quad (T1) abbiamo due categorie: le due ruote motrici sono limitate a 750cc e le quattro ruote motrici sono limitate a 950cc.

Le auto invece si distinguono in tre categorie. La T1 che comprende veicoli che risultano conformi alle norme FIA e non di produzione. Il telaio è un tubolare dove si assemblano le varie parti meccaniche e la carrozzeria in fibra di carbonio o vetro. E’ la categoria più performante con motori benzina o diesel e sono macchine a trazione sia a due ruote che quattro motrici.

La T2 presenta fuoristrada 4×4 di produzione opportunamente modificate per affrontare questa competizione; sono distinguibili dal numero su sfondo bianco.

L’ultima è la categoria OPEN che ospita auto con propulsione alternativa e con standard diversi da quelli FIA.

I veicoli leggeri comprendono le categorie T3 e T4. La T3 è caratterizzata da prototipi realizzati da produttori specializzati, sono identificati dal numero su sfondo viola ed è la massima categoria prima delle auto.

La T4 è identificata come veicoli VSS, che si basa su veicoli di produzione e vengono identificate dal numero su sfondo bianco. La grande forza di queste categorie è che sono più economiche e permettono la partecipazione a piloti emergenti.

Hanno un’autonomia di 250 km e usano gli stessi punti di rifornimento delle moto.

Ultima ma non per importanza la T5 con i camion. Ometto la T5.1 in quanto la loro partecipazione è assai rara. La T5.2 è la categoria più conosciuta, rispettano le regole ASO ed anche essendo prototipi devono presentare componenti di produzione. Per motivi di sicurezza la velocità è stata limitata a 140 km/h e strutturalmente la zona di carico è quasi completamente vuota.

La T5.3 riconoscibili dal numero su sfondo rosa, sono i mezzi di supporto che trasportano componenti di ricambio, delle vere e proprie officine mobili.

In attesa di nuovi aggiornamenti anche più tecnici, le aspettative sono sempre alte sulla Dakar. Vi lascio qui il video ufficiale del Prologo 2024.

Di Giuseppe Di Florio

Ingegnere meccanico in ambito metalmeccanico. Appassionato di motorsport fin da piccolo, ho lavorato in formula SAE come dinamico del veicolo e successivamente nel Campionato Italiano Rally Terra. Sono entrato nella famiglia di ItalianWheels.net nel novembre 2021 come redattore e social media manager.

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