Il Gp del Qatar è stato un fallimento su tutta la linea, inutile girarci attorno.

Partendo dai track limits e dalle penalità a pioggia, passando alle modifiche dei cordoli per poi avere persino i pit stop decisi a priori da Pirelli per il malfunzionamento degli pneumatici ed infine il caldo killer.

Tutto quello che poteva andare storto è andato storto a livello di immagine per la Formula 1.

Vedere Stroll quasi perdere conoscenza sul dritto, Sargeant doversi ritirare a causa dell’estrema disidratazione (anche debilitato dall’influenza), Albon correre al centro medico per un colpo di calore, Ocon vomitarsi nel casco, Leclerc quasi svenire nelle interviste post gara, Alonso con un sedile incandescente ed ustione di primo grado sulla schiena e Russell cercare di indirizzare l’aria verso il proprio casco sul dritto a 320 Km/h per avere un pizzico di sollievo è stato uno spettacolo pietoso.

Le difficoltà fisiche ci sono sempre state, negli anni 50/60 si tiravano secchiate di acqua gelida sulle facce dei piloti, nel 2005 ci fu la gara in Bahrein dove ci furono enormi problemi, sia sulle vetture che ai piloti, tuttavia questo non giustifica quanto avvenuto.

Non lo giustifica perchè dietro la mistificazione della sicurezza verso i piloti c’è realmente poca sostanza nei Gp in certi luoghi (le bombe di Jeddah non ce le siamo dimenticate).

Si è decisa una strategia per ovviare ai problemi degli pneumatici senza pensare alle eventualità dei problemi fisici dei piloti.

E’ lecito quindi stramazzare in auto?

Abbiamo visto con l’incidente di Massa quanto possa essere pericolosa una vettura con un pilota inerme alla guida, è necessario vedere qualcuno stramazzare dal caldo e finire a muro?

Con Stroll si è andati pericolosamente vicini ad una dinamica simile dove il pilota canadese perde leggermente i sensi a metà dritto, recuperando immediatamente il controllo (qua il link al fatto ).

Russell stesso nelle interviste ha dichiarato di sentirsi svenire e di aver provato ad agitare la mani per avere sollievo.

Possibile che nessuno poteva prevedere una situazione estrema in Qatar?

Possibile che anche un accorgimento semplice come ridurre la gara fosse impraticabile?

Come detto prima anche il 2005 in Bahrein è stata una gara ad eliminazione con il calore a far saltare tanti motori e causare tanto malessere ai piloti.

Quello che cambia, 18 anni dopo, è tutto lo scenario.

Forze G maggiori, vetture molto più pesanti ed una stagione ben più intensa portano tutte ad uno stress fisico maggiore.

Piccola nota a margine: avrei voluta molta più presenza da parte della GPDA (l’associazione dei piloti) in merito alle condizioni estreme a cui sarebbero andati incontro.

George Russell probabilmente non è ancora così maturo (ed è comprensibilissimo data la sua giovane età e “limitata” esperienza) da poter essere un portavoce di peso, per quanto stimato dai colleghi.

Formula 1 ha perso tante volte la faccia in tempi recenti e questa gara sicuramente non ne ha aiutato la reputazione.

Ecco, a proposito di reputazione è opportuno parlare anche della “Web Reputation”.

A cosa mi sto riferendo? Beh alle parole al miele su Sargeant nelle pagelle di Sky dopo il Qatar Gp.

Non credo ci sia molto altro da aggiungere.

Ah sì, Verstappen in questo week end ha vinto il suo terzo mondiale ed il fatto che sia passato in secondo/terzo piano rispetto alle polemiche la dice lunga su cosa sia diventata la Formula 1.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *