Come ben saprete dai nostri canali social, siamo stati presenti ai test di scena a Monza, della nuovissima LMH Tipo 6 di Isotta Fraschini. Abbiamo avuto ai nostri microfoni sia l’ amministratore delegato Enzo Panacci (qui potete recuperare l’intervista) che il direttore del motorsport Claudio Berro (ex Peugeot, Maserati, Audi, Lotus e Ferrari). Proprio quest’ultimo è stato protagonista di una splendida chiacchierata volta ad illustrarci sia il progetto sportivo che le future tappe del nobile marchio milanese all’interno del WEC. Non vi rubiamo ulteriore tempo e vi lasciamo alle nostre domande e alle risposte di Claudio Berro nella giornata di martedì.

Perché entrare nel WEC con un’Hypercar e perché proprio la propulsione ibrida e non una propulsione termica come Glickenhaus o Vanwall?

“L’ibrido è il futuro della categoria Hypercar; si è vero che Glickenhaus e Vanwall non hanno motori ibridi però sono anche le uniche a correre con motore termico e sono due squadre molto piccole. È vero che noi non siamo una squadra enorme, tuttavia era più sfidante costruire una hypercar ibrida. Questo serve anche a noi per imparare al meglio questa tecnologia che un domani applicheremo anche alle vetture stradali”.

La vettura c’è, tuttavia manca un’ufficialità sui piloti, chi sono i nomi che girano?

“Allora, quando si fanno questi progetti bisogna darsi delle priorità, in questo momento abbiamo degli ottimi piloti che collaborano con noi per lo sviluppo. Questo per noi è il punto focalizzante. La squadra attuale è di sviluppo, non è una squadra corse che, invece, sarà Vector. Quando la macchina avrà raggiunto uno stato di sviluppo al 90% solo allora potremo lavorare con il team e con piloti del team. Questo è ancora troppo presto, dobbiamo almeno macinare un migliaio di chilometri”.

Come mai è stato scelto Vector come partner?

“Lo chiamerei un partner operativo perché come Isotta Fraschini non abbiamo creato una squadra corse. Abbiamo una squadra di sviluppo tramite Michelotto poiché è quest’ultimo a sviluppare il prodotto. Gli scenari a questo punto erano due: o Isotta Fraschini costruiva una sua squadra corse, che sarebbe stato fattibilissimo, oppure ci si appoggiava ad uno scenario già esistente per l’operatività in pista. Secondo me la cosa più immediata era questa, non era nella nostra intenzione creare una squadra corse ad hoc ma appoggiarsi a squadre che hanno già esperienza nel WEC e che hanno capacità di sostenere parte dei costi dell’operatività. L’anno prossimo ci saranno ben otto gare quindi i costi saranno importanti”.

Abbiamo “origliato” i primi feedback da parte dei piloti che si sono detti soddisfatti al momento.

“Allora la macchina è molto nuova, a Vallelunga sono stati percorsi duecentocinquanta chilometri. Oggi tra i problemi qua nel box (blackout ndr.) ne avremo fatti un centocinquanta. Per dire che la macchina è fuori dal rodaggio bisogna percorrerne almeno mille. Forse domani sera (mercoledì sera) dovremmo avere una base di lavoro buona. Solo allora inizi a fare i run veri e propri modificando la vettura e progredendo nella prestazione. Al momento la prestazione non viene ricercata, sebbene sia già di tutto rispetto”.

Quale sarà la roadmap dei prossimi test?

” Adesso la vettura, dopo questi test di Monza, sarà al banco dinamico di AVL per una settimana. Questi banchi permettono di fare una messa a punto del software molto più velocemente che in pista, dove ci sono delle soste lunghe. Invece qui (da AVL n.d.r.) operi direttamente tramite i computer collegati direttamente alla vettura, consentendo la verifica dei dati presi in pista, e riportarli sul banco. Questo accelera notevolmente lo sviluppo del software della macchina. Dopo questo torniamo in pista ad Aragon per due giorni di test. Di seguito siamo stati invitati ad un’exhibition al Paul Ricard anche se è ancora in dubbio”.

Quali sono le speranze e gli obiettivi per il 2024?

“La speranza è quella di andare sul podio, dal prossimo anno ci saranno però più di venti Hypercar in pista quindi sarà un’impresa difficile, però bisogna crederci! Noi vogliamo sempre cercare di fare il massimo quindi non ci accontentiamo della metà classifica“.

Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente Claudio Berro per la grande disponibilità, Fulvio Cavicchi e tutto lo staff di Isotta Fraschini per averci ospitato in questa due giorni di test.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

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