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A cura di Alessandro Rizzuti.

Questo weekend a Monza ha corso l’International GT Open. Uno dei tanti campionati di GT3, e come gli altri un campionato dal grande successo per chi lo organizza e per chi lo corre. Abitato da team piccoli e grandi (come Kessel, Imperiale o Landgraf), il weekend brianzolo si è rivelato un successo anche a livello di pubblico, fermato solo dal brutto tempo del sabato e dalla domenica mattina.

Riguardo alle gare, il round di sabato ha visto vincitore la Porsche 991 di Dinamic Motorsport per la categoria Pro, mentre in ProAm e Am i vincitori sono stati rispettivamente le Mercedes di Team GT e Landgraf. Il round di domenica è stato invece vinto da Optimum Motorsport sulla McLaren 720S GT3, mentre per ProAm hanno vinto di nuovo due Mercedes, quelle di SPS e GetSpeed. Ottimo risultato per Kessel Racing, che completa entrambi i podi in ProAm con entrambe le auto, mentre l’equipaggio Am ottiene il terzo posto in gara 2.

Il bello dell’evento è stato il non fermarsi mai dato il gran numero di gare di contorno. I tre round dell’Euroformula Open sono state all’altezza delle aspettative, vista la partecipazione di ragazzi molto giovani e promettenti. Peccato solo che su un tracciato lungo e veloce come Monza, otto auto sono poche e la lotta in pista, per quanto intensa, abbastanza limitata.

Discorso opposto per il TCR Europe. Trenta auto che si imbottigliano alla prima variante e non causano incidenti è più un miracolo da attribuire ai santi che al talento dei piloti. Talento che comunque non manca (vedasi la partecipazione di un veterano come Tom Coronel), e che dimostra lo stato di forma di una categoria che fino a qualche anno fa sembrava destinata a morire.

Molto divertenti infine i campionati monomarca francesi per le Caterham AC7 e Alpine A110. La presenza di soli piloti amatori non ha influito sull’intensità delle gare e il divertimento di noi spettatori.

Il GT Open è stato un altro evento che dimostra che per rendere il motorsport appetibile basta veramente poco. Una giornata fitta, una griglia folta, un biglietto per l’autodromo che non ti faccia ipotecare la casa. All’estero lo hanno capito molto tempo fa, si spera che anche in Italia arrivi questo tipo di pensieri.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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