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A cura di Alessandro Rizzuti e Claudio Boscolo.

Questo weekend si è corsa la 4 ore di Monza dell’European Le Mans Series accompagnata dalla serie di supporto, la Michelin Le Mans Cup. Ospiti del Team Virage, che ancora ringraziamo per la generosità, siamo riusciti a ottenere un’intervista con un pilota che corre in entrambi i campionati: Rob Hodes.

Abbiamo scelto di intervistare Rob per due motivi. È un bronze driver, una categoria di piloti spesso ignorata dai più ma che gioca un ruolo fondamentale nel mondo delle corse, in quanto spesso permette ai piloti professionisti di avere a disposizione una macchina per correre. Ed è anche uno dei pochi piloti questo weekend che ha corso su una LMP3 nella Le Mans Cup e su una LMP2 nell’ELMS. Con queste premesse speravamo di ottenere un’intervista interessante, e non siamo stati delusi.

“Ok Rob. Quando è nata la tua passione per il motorsport?”

“Ho sempre avuto una passione per ciò che è veloce. Ho sempre praticato sport dove in cui bisogna andare molto veloce. Ero un atleta professionista di barefoot water skiing [sci d’acqua ma a piedi nudi], e devi andare molto veloce per stare in piedi. Mi sono sempre piaciute le auto veloci da quando ero ragazzino.”

“Che differenze ci sono nella percezione della velocità tra acqua e asfalto?”

“È abbastanza simile, perché hai un sacco di cose intorno quando sei nell’abitacolo di un’auto, anche se stai andando molto più veloce. Quando sei a piedi nudi sull’acqua sei solo tu con l’acqua, e la vedi muovere velocemente sotto di te senza nessuna protezione. Hai comunque la percezione dell’alta velocità e riesci ad apprezzarla.”

Credits: ig @juledechezsmithenface

“Partecipi sia alla Le Mans Cup che all’European Le Mans Series. Quant’è difficile guidare in entrambi I campionati per te?”

“È una sfida più grande di quanto pensassi. Le auto sono abbastanza diverse, e così anche le tecniche richieste per guidarle. Perciò non sono felice delle mie performance. Ora sono dietro ai ragazzi con cui ero competitivo in LMP3 e a cui finivo davanti nella Michelin Le Mans Cup [l’anno scorso]. Sento di non avere ancora completamente capito che aggiustamenti fare, ma spero di farli in fretta.”

“Quali differenze hai notato tra una LMP3 e una LMP2?”

“La differenza principale è nella frenata. In una LMP3 attacchi i freni in maniera molto decisa. In una LMP2 non premi il pedale in modo così secco, i freni hanno un piccolo ritardo prima di vedere applicata la loro intera forza. Allo stesso modo il modo in cui fai trailbraking [frenare mentre stai già effettuando una curva] è molto diverso. La LMP2 si comporta molto meglio entrando in curva rispetto a fare trailbraking sulla LMP3. Ci sono sottili differenze, ma penso che alla fine sommandosi formano una differenza importante.”

“Che obiettivo hai per questa stagione?”

“Sicuramente quest’anno in ELMS vorremmo ottenere un po’ di podi. In MLMC davanti sono molto competitivi. Credo ci siano alcuni bronze drivers che non dovrebbero rientrare in questa categoria, sono tutti piloti molto forti. Spero di fare un podio, ma sicuramente voglio finire molto più in alto rispetto ad adesso. Siamo anche stati un po’ sfortunati quest’anno. Ho anche dei compagni di scuderia molto forti, in particolare quello in MLMC è molto talentuoso ed è il suo primo anno su una LMP3, e vorrei offrirgli l’opportunità di fare molto bene.”

“Grazie per il tuo tempo Rob, è stato un piacere!”

“Grazie a voi, anche per me è stato un piacere!”

Credits: ig @juledechezsmithenface

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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