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A cura di Alessandro Rizzuti.

Eccoci con l’ultima giornata di gara. La 12 Ore del Mugello stava per terminare, e così anche la mia prima esperienza in un circuito.

(Link alla seconda parte: https://www.italianwheels.net/2022/04/01/il-mio-primo-weekend-in-pista-la-12-ore-del-mugello-parte-2/)

E quindi ci siamo svegliati presto domenica mattina per essere in circuito alle 8. Le auto erano ancora tutte in pista come erano state lasciate la sera prima. Non essendo però la partenza ufficiale su ogni auto potevano lavorare solo due meccanici e un pilota. Dopo gli opportuni controlli sono stati accesi i motori, e il rombo dei motori è stato più che sufficiente a svegliarci dal torpore.

La partenza l’abbiamo seguita dal box di MP Racing. Lo spunto di David Gostner è stata fenomenale, e vedere l’on board nel box con i compagni di squadra è stato ancora più bello. Ma dopo poco la gara si è tranquillizzata e per passare il tempo abbiamo continuato a fare video di pit stop.

Poi sono arrivati altri problemi per Ebimotors. La #974 ha prima rotto il cambio e poi ha avuto problemi ai freni e si è inghiaiata alla Bucine. Fortunatamente il pilota ne è uscito illeso e la macchina è stata riparata molto velocemente dai meccanici. Un’altra cosa che mi ha stupito è stato vedere Enrico Borghi che passava la scopa per togliere la ghiaia dal box. Non riusciva a stare fermo, doveva per forza fare la sua parte all’interno della squadra. La macchina è alla fine ripartita ed è poi arrivata al traguardo senza altri problemi.

La sonnolenza dell’ultima parte di gara è stata poi svoltata dal momento più alto dell’intero weekend. Il capo squadra di MP che chiede a Sernagiotto di prepararsi per il suo turno in macchina, e il pilota che risponde con un sorrisetto sarcastico “Non possiamo allungare lo stint?”. Alla fine si è vestito e ha aspettato pazientemente il pit stop per fare il cambio pilota, e una volta in macchina la pesantezza si è trasferita tutta sul piede destro, garantendogli così un terzo posto di classe.

L’ultima parte di gara l’ho passata di nuovo da Ebimotors. C’era un’aria tranquilla ma carica di attesa. Attesa sdrammatizzata da Riccardo Borghi che inseguiva i piloti per farsi dare i pass per l’accesso al paddock che sarebbero serviti per la gara successiva a Spa. E tra un inseguimento e l’altro la gara è finita con la vittoria assoluta di ST Racing, sempre in testa dal giorno prima.

Devo dire che persino la bandiera a scacchi era diversa da come immaginavo. Si festeggiava nel box per la vittoria di categoria, ma sempre in modo tranquillo e amichevole, con piccoli applausi e pacche sulle spalle.

E alla fine siamo andati sotto al podio a prenderci lo champagne di Samantha Tan e compagni addosso. Quello sì è stato esaltante, proprio come lo immaginavo.

Ma finita la festa è iniziata a salire la malinconia. Giravamo ancora tra i box in cerca delle ultime persone da salutare, con la consapevolezza che stavamo per tornare a casa dopo un weekend di motori rombanti.

Non vedo l’ora di tornarci.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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