fbpx

Con Matteo Arrigosi collaboriamo ormai da qualche anno, una collaborazione dettata da amicizia e stima reciproca che, negli anni, ci ha portato ad unire le forze direttamente per il nostro Racing Team.

Pensandoci bene non abbiamo mai avuto sul nostro sito un’intervista vera e propria con Matteo per cui abbiamo pensato che fosse cosa buona e giusta farvi sapere le eroiche gesta del pilota di Oggiono.

Se pensate di aver a che fare con uno di quei piloti che a 4 anni già testava nei circuiti di kart con bilico ufficiale e materiali di prim’ordine, beh… siete fuori strada.

La storia di Matteo Arrigosi pilota parte in età matura a causa del male più comune nei giovani che vogliono approcciarsi al motorsport: la mancanza di fondi.

Ed è così che avviene l’incontro con una delle figure che più di tutte ha lanciato piloti e campioni nel panorama italiano ed internazionale ossia l’accademia del compianto Henry Morrogh.

Questa esperienza nel luglio del 2008 darà la fiducia e l’occasione al pilota lombardo di compiere il primo passo nel mondo delle quattro ruote.

Primo passo che arriva con la Formula Junior ed il Trofeo Cadetti, creazione del circuito di Monza per dare una chance ai piloti esordienti con un budget limitato.

Ed è qua che Matteo si mette in mostra già alla prima gara nonostante tutti gli interrogativi e le emozioni della prima volta in gara.

Nel 2012 conclude il campionato in seconda posizione, dietro a Sabino De Castro (con cui poi dividerà il sedile nel GT Italiano qualche anno dopo).

Dopo un’annata storta e sfortunata abbiamo il passaggio di categoria nel 2014, dove Matteo entra a far parte del Trofeo Abarth Italia-Europa.

Un passaggio non banale quello dalla formula ad una vettura touring come la 500 Abarth.

Infatti è fondamentale la gestione di gomme, sportellate e l’adattamento a piste del calibro di Spa e Paul Ricard.

Il tutto unito all’emozione dell’essere la serie di supporto del WTCC nelle tappe europee.

Tutto questo è stato un apprendistato fondamentale per il pilota che è oggi.

Però è ora di cambiare, sia perché FIAT ha tagliato i fondi al progetto che per ambizione personale.

È ora di intraprendere un percorso ancora più stimolante: il GT Italiano, categoria GT4.

Siamo nel pieno dell’esplosione del GT4 in Italia (dello stato attuale ne abbiamo parlato QUA).

Matteo si accasa così da una delle eccellenze italiane nell’ambito Porsche e GT: Ebimotors.

Annata da rookie molto importante andando a podio in quasi tutte le tappe disputate dal pilota di Oggiono.

Nel 2018, però, si apre un’altra opportunità: Matteo si trova alla corte di Centri Porsche Ticino per disputare la Porsche Sports Cup Swiss.

In questa stagione Matteo arriva numerose volte alla vittoria mettendo le basi per quello che sarà l’anno della consacrazione.

Infatti nel 2019 ci sarà la vittoria della PSCS condita dalla magnifica vittoria di classe GTX nella 12H Mugello.

Una gara conclusa al cardiopalma a causa di un problema al cambio.

Una vittoria che è entrata nel cuore di Matteo.

Nel 2020 problemi di budget portano il pilota lombardo solamente in gara a Misano sempre con Centri Porsche Ticino. Gara che si conclude con una splendida seconda posizione.

Nel 2021 si torna nel CIGT, si torna con Ebimotors.

In questa annata Matteo, in coppia con Sabino De Castro raggiunge ben quattro volte il podio.

Uno dei sorpassi di Arrigosi più iconici alla Prima Variante di Monza, a bordo della Cayman #252 durante una delle tappe del GT Italiano.

Nel corso della stagione affronta anche la 2H Misano (PSCS) con Centri Porsche Ticino, arrivando ancora una volta a podio in seconda piazza.

Arriviamo qui alla parte più dolente della nostra chiacchierata, quella riguardante le stagioni 2022/23.

Uno stop forzato a causa di poco budget.

Tutto questo però non scalfisce l’animo di Matteo né tantomeno il suo obiettivo di tornare in palcoscenici importanti.

L’obiettivo per questo 2024 è rimettere le ruote in pista nel GT e noi di ItalianWheels.net non possiamo far altro che augurare il meglio al nostro pilota/coach che è in grado di regalarci vere e proprie emozioni al cardio palma come pochissimi piloti, presenti nel panorama odierno, sanno fare.

UN CAPITANO, C’È SOLO UN CAPITANO!

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *