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Ieri sera, 4 maggio 2023, è fallita la Formula 1 in via definitiva ed irrecuperabile. La Formula 1 ora ha due date: 13 maggio 1950 – 4 maggio 2023. Quasi 73 anni tondi, peccato, salutava sempre.

La Formula 1 avrà un team di Hollywood in griglia.

Il fatidico e tanto osteggiato undicesimo team in griglia non sarà Andretti, Asia Panthera, o LKY SUNZ. L’undicesimo team è un team fantoccio, che esordirà a Silverstone, dove la F1 ebbe inizio e dove giustamente deve morire. Un team fantoccio al quale la FIA darà due auto da Formula 2 “truccate” per sembrare delle F1. Un team fantoccio che ha scelto due attori come piloti, dando la prima guida a Brad Pitt e lasciando un TBA (to be announced, da annunciare, n.d.r.) sulla seconda guida. Un team fantoccio che ha designato come AD Jerry Bruckheimer, e Joseph Kosinski come TP. Un team fantoccio, con due auto disegnate da Mercedes, che faranno qualche giro circondate da telecamere per poi rientrare ai box e sparire, lasciando “intonso” lo sport. Per fortuna, aggiungerei, perché prima si parlava di farlo durante il giro di ricognizione per ogni gran premio da Silverstone ad Abu Dhabi, senza contare (magari) che Brad Pitt ha moltissima esperienza come attore, ma ha ben poca esperienza con un prototipo formula (che ora sappiamo sarà depotenziata e castrata finché vuoi, ma i suoi onesti 300/400 cavalli li avrà comunque). Il tutto per? Per un film sulla Formula 1. Perché alla fine la Formula 1 è una recita, un film appunto. Una messinscena con inchino ed eventuale bis alla fine.

Rush, di Ron Howard: un film sulla rivalità Hunt-Lauda, ricreato senza imbrattare il nome di uno sport.

Ho ripetuto fantoccio spesso perché questo non è un team del motorsport e a pensarci ora, non è più il caso di parlare di motorsport se si parla di Formula 1. “The Pinnacle of Motorsport”, lo chiamano. Il punto più alto che l’umanità possa raggiungere in termini di sviluppo motoristico. La massima serie a cui ogni giovanissimo pilota ambisce. Salvo poi avere dei paywall (letterali muri economici) fra questo sogno e il proprio conto corrente, paywall alti milioni e milioni di dollari. Salvo poi calarsi braghe, mutande e quant’altro in nome di un milioncino o due in più di immagine. Salvo poi eliminare la parte delle libere, inutili perché chissenefrega delle libere, al pubblico serve vedere duelli all’ultimo centimetro a tutta velocità, chissenefrega di prendere dati preziosi e provare più opzioni per le gare, magari prendendo quel punto in più per la gloria e la salute economica del team. Salvo poi fregarsene dei principi della nuova era green, perché diciamolo un bellissimo e sonorissimo chissenefrega dell’ambiente, viste le 20 e passa tappe in giro per il mondo con ben poco nesso logistico e ambientale, tutto in nome del denaro. Salvo poi, infine, letteralmente fare di testa propria su temi come le Sprint Race (votate in maniera negativa dal 90% dei votanti), le Shootout Qualifying (gomma fissata nuova per tutti e se non ne hai una stattene pure nel box), i gran premi fantocci figli dei milioni come il prossimo a Miami o quell’abominio di Las Vegas.

Brad Pitt, un rookie di tutto rispetto contando che ha solo 59 anni.

Fin qui abbiamo resistito. Stringendo i denti, ma abbiamo resistito, a dispetto di tutto. Con ieri, 4 maggio 2023, la Formula 1 ci ha ulteriormente bullizzato dando a Hollywood un team. Con ieri la Formula 1 ha sputato in faccia a ogni singolo pilota di Formula 1, Formula 2, Formula 3 e delle varie Formula 4 nel mondo, di ogni tempo ed epoca. Perché da oggi per scendere su piste come la tanto decantata Monza o la leggendaria Silverstone non serve che tu sia Ayrton Senna o Nicholas Latifi, che tu sia Michael Schumacher o Nikita Mazepin, o che tu sia Lewis Hamilton o Taki Inoue. Da oggi non serve che ti spacchi la schiena e le mani sui kart e nelle formula minori, su autodromi minuscoli in mezzo al nulla, no. Da oggi non serve che rischi di ammazzarti in una serie come il WEC o la IndyCar per i punti della Superlicenza (IndyCar dalla quale il buon Colton Herta ci fa notare che è “davvero dura” vedere Brad Pitt con la Superlicenza mentre lui la insegue da letteralmente una vita). Da oggi, da questa mattina, puoi benissimo aver svolto qualsiasi professione al mondo e scendere in pista a margine dei 20 migliori al mondo come uno di loro, grazie solo ad una richiesta accompagnata da moltissimi pezzi di carta igienica verde. Una volta esisteva il rispetto, l’orgoglio personale e l’onore sopra ogni cosa. Una volta. Prima di ieri, 4 maggio 2023.

Di ItalianWheels.net

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4 pensiero su “IN MEMORIAM: FORMULA 1 (1950-2023)”
    1. Grazie Max, cerchiamo di dar voce nel modo più obbiettivo e oggettivo possibile a quella che è la realtà dei fatti.

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