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A cura di Davide Orofino.

Questo weekend l’Autodromo di Monza festeggia i 100 anni di attività, perciò per fargli gli auguri voglio parlarvi di quello che è tutt’oggi rimane l’arrivo con il distacco più breve della storia della Formula 1.

Anno 1971, ci troviamo in Brianza a Monza per l’esattezza, e sta per avere inizio il Gran Premio d’Italia, l’ultimo con il layout senza le chicane. Il sabato Chris Amon, alla guida di una Matra, ottiene la pole position con la Ferrari di Jacky Ickx subito dietro. Jackie Stewart riesce a conquistare solo il sesto posto a causa di problemi al cambio, mentre Mike Hailwood, più noto come pilota di moto, si qualifica al 17° posto, cinque posizioni dietro un pilota chiamato Helmut Marko.

Il protagonista dell’inizio della gara è Clay Regazzoni alla guida della Ferrari, che porta la sua vettura dall’ottava alla prima posizione. Perde la testa della corsa a favore di Peterson all’inizio del quarto giro che rimane in testa per parecchio tempo, anche se costretto a lottare con diversi piloti, tra cui Stewart, Ickx, Regazzoni, Cevert e Amon. Per tutta la durata della gara si verificano diversi scambi di posizioni, senza che nessuno riesca però ad affermare il proprio dominio.

Con l’avanzare della gara, problemi meccanici affliggono diversi concorrenti. Stewart è costretto al ritiro dopo la rottura del motore mentre i tifosi italiani rimangono delusi dal doppio ritiro delle rosse. Amon prende il comando a soli 10 giri dalla fine, ma con la tipica sfortuna che ha caratterizzato la carriera del neozelandese la sua visiera si stacca mentre cerca di rimuovere un tear-of, il tutto unito a problemi di carburante, lo mettono di fatto fuori gara e lo fanno precipitare al sesto posto.

Gethin vince la sua prima e unica gara in carriera.

Tutto ciò lascia le già citate vetture di Gethin, Peterson, Cevert, Hailwood e Ganley a lottare per la testa della corsa. Le cinque vetture si danno battaglia, ma alla fine a prevalere è Gethin, che precede Peterson di 0,01 secondi. Cevert si piazza terzo, mentre Hailwood e Ganley completano la top five, con un distacco di soli 0,61 secondi tra il primo e il quinto posto.

Qui potete vedere l’arrivo in volata.

Di Davide Orofino

Classe 1995, sardo, laureato in lingue e appassionato di tutto ciò che è dotato di un motore, specialmente se ha quattro ruote o se è dotato di ali che gli permettono di sfrecciare nel cielo. Mi occupo di un po' di tutto ma specialmente del motorsport giapponese.

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