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A cura di Cristian Vaga.

Di giovani piloti che parlano tanto ne è pieno il mondo, ma trovarne qualcuno che all’atto pratico ha il gas per le mani è più difficile. Ho avuto il privilegio di poter conoscere al MES un ragazzo che ha trasformato parole abbastanza grosse in risultati altrettanto grossi, partendo quarto nella gara delle 125/Moto4 e finendo secondo assoluto ad un nulla dalla vittoria.

“Chi sei e da dove vieni?”
“Sono Daniele Galloni, ho 15 anni, sono originario di Parma.”

“Attualmente partecipi solamente al MES o hai all’attivo più tornei?”
“Nel MES ho preso parte alla gara di oggi nella categoria Moto4, però il ‘mio’ campionato
attuale è il CIV. Per il momento faccio solo wild card nel CIV, porto in pista un KTM 390 e per
adesso ho due apparizioni in pista nel CIV appunto. Stiamo preparando la terza, ad Imola,
per l’otto ottobre.”

“Progetti a breve/medio termine, per i prossimi due anni circa?”
“Oltre al campionato nazionale, come obiettivo futuro abbiamo la R3 Cup europea, altrimenti
ci sono il mondiale [WSSP300, ndr] o qualche collegamento per la Moto3.”


“Per il discorso mondiale, punteresti per ora a fare wild card anche lì o cercheresti un
impiego più continuo e su più tappe in giro per il mondo?”

“Molto dipenderà da come andrà il prossimo anno, e dai risultati che farò in questo periodo.
Il mio intento è fare fra due anni, se non direttamente nel 2023, delle wild card per poi fra
circa tre anni essere pronto a partecipare a tutto un campionato per intero.

“Quindi possiamo dire che in pratica ‘sacrificheresti’ l’anno prossimo per fare wild
card in giro per i vari campionati e, fra un paio d’anni, trovare un posto più stabile in
una delle griglie europee o mondiali?”

“Si, anche se penso che terrò da parte dei fondi per potermi permettere delle wild card
mondiali qui in Italia o anche in Spagna, o in Francia. Farei le gare più vicine per poter
vedere quale sia il mio livello, e quale potrà essere quello dei miei avversari.”


“Hai mai girato su piste internazionali? Non per forza come wild card, magari anche
per altri tipi di eventi.”

“In realtà non ancora, non sono mai andato al di fuori dell’Italia. Però quest’inverno, anche
grazie al team Atomico Racing di Andrea Tomio, riusciremo a girare su alcuni tracciati come
Portimao ed altri di quella zona.”

“La tua passione per le moto è nata in maniera indipendente o è stata tramandata
dalla tua famiglia o da qualche parente?”

“Mio padre correva con le minimoto, quindi lui era già dentro il mondo delle corse. Quand’ero
piccolo, però, non volevo salire su una moto, ne avevo molta paura. Appena mio padre accendeva la minimoto, scappavo in casa. Una volta, però, siamo passati davanti ad un negozio a Parma e ricordo di aver detto a mia madre di prendermi tutto il corredo per iniziare, perché volevo iniziare. Da quel momento non ho mai smesso, avrò avuto quasi sei anni; le mie prime gare risalgono a quando avevo circa 8 anni.”

“Sogno a due ruote? Vedendo le tue idee sembra abbastanza chiaro l’obiettivo ‘grosso’ a cui punti…”

“[Ride] Diciamo che non è un sogno, è più un obiettivo appunto: e ovviamente questo obiettivo la MotoGP, io voglio arrivare a correre in MotoGP; se non sarà la MotoGP, sarà la Superbike, voglio arrivare alla categoria top dei due mondiali.”

“Ogni pilota che abbiamo sentito finora ha dei rituali o delle scaramanzie particolari: e tu, prima di scendere in pista, che riti hai o fai?”

“Ne ho due, ma sono entrambi un po’ particolari. Il primo è bere una Red Bull o una Monster prima di una gara, non so perché, lo faccio una mezz’ora prima di scendere in griglia. Il secondo mi viene spontaneo in griglia: quando si accende il semaforo, non so per quale motivo ma scuoto sempre la testa, come se buttassi via i pensieri negativi prima di partire e per concentrarmi al 100%.”

Di ItalianWheels.net

Il mondo dei motori senza compromessi.

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