A cura di Giuseppe Di Florio.

Faccio tutt’ora fatica a trovare le parole per descrivere l’ennesima domenica dove si poteva far bene e invece siamo qui a parlare degli errori. La Ferrari c’è, ma manca sempre quella briciola per portare il risultato a casa. (Risultato costruito dalla prima prova libera alla qualifica e che poi magicamente si perde).

Ma partiamo con ordine, dallo start della gara rinviato perché la situazione meteo era incerta: partenza dalla griglia, no dietro safety, prendete le full-wet, e si è andati avanti così per mezz’ora. Inizia il conteggio dei giri dietro safety ma *arriva il diluvio*, non ci sono le condizioni per partire e viene data bandiera rossa.

3 rosse son meglio di 2.

Le condizioni migliorano e si parte dietro safety, Leclerc gestisce il vantaggio e prende pochi rischi, l’asfalto cittadino è molto viscido e le temperature sono crollate. Dietro di lui tutti molto cauti, le posizioni rimangono pressoché invariate perché la visibilità è ridotta e nessuno giustamente prende rischi in una pista che non perdona l’errore.

Passano i giri, iniziano ad asciugarsi le prime curve, è l’ora pensare alle strategie. Nessuno azzarda le gomme medie o dure, anche nelle ultime posizioni si sceglie l’intermedia come mescola. Gasly è uno dei primi, i tempi sono buoni ma il vantaggio è annullato dalla pista stretta e i punti di sorpasso sono pressoché zero.

In tutto ciò Hamilton sollecita il posteriore di Ocon e rompe l’ala. Rientrano Perez, Leclerc e Verstappen su intermedie, Sainz resta fuori per diversificare la scelta e passare alle dure. Qui il box Ferrari exe.error: un doppio pit stop non voluto, le Ferrari perdono la prima e seconda posizione. Leclerc fatica a trattenere la rabbia, non è possibile far errori del genere quando la superiorità è così netta. Rientrano anche le Red Bull… E qui avviene il secondo fattaccio, ENTRAMBE le monoposto nella corsia di accelerazione toccano la linea gialla (che implica 5 secondi di penalità e non a Vettel) ma nessuno vede niente, giocare giocare!

Hamilton che prende le misure per cannonare Ocon.

Al 27esimo giro Schumacher la pianta nel muro e spezza la seconda monoposto dell’anno, pilota ok e seconda bandiera rossa. Il pomeriggio avanza ed inizia il conto alla rovescia per concludere la gara.

Il nuovo overboard Haas.

Bandiera verde, io sul divano più esausto dei piloti, troviamo Perez, Sainz, Verstappen e Leclerc. Le gomme per regolamento posso esser cambiate e troviamo Red Bull su gomme medie e Ferrari su dure. C’è ancora speranza.

Nonostante il graining delle Red Bull, sono tutti molto vicini ma con zero possibilità di sorpasso, tanto che anche nelle retrovie Hamilton rimane bloccato dietro Alonso. Russell conquista un ottimo quinto posto e non è mai uscito dalla top cinque da inizio campionato, sesto un ritrovato Norris. Bottas e Vettel concludono i primi dieci.

E’ finita così dopo un pomeriggio passato davanti lo schermo, e con una qualifica che non lasciava dubbi sulla superiorità Ferrari. La Red Bull porta a casa un doppio podio ed un bel bottino di punti senza neanche impegnarsi, o meglio senza sbagliare nulla.

In esclusiva la foto del richiamo Ferrari alla FIA nel dopo gara:

Chiudo dandovi l’appuntamento a Baku fra due settimane, pista dove il motore farà la differenza. Il mondiale rimane apertissimo, vi aspetto nei commenti per ascoltare anche il vostro punto di vista sul Gran Premio di Monaco.

Di Giuseppe Di Florio

Ingegnere meccanico in ambito metalmeccanico. Appassionato di motorsport fin da piccolo, ho lavorato in formula SAE come dinamico del veicolo e successivamente nel Campionato Italiano Rally Terra. Sono entrato nella famiglia di ItalianWheels.net nel novembre 2021 come redattore e social media manager.

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