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A cura di Claudio Boscolo.

La pratica rende perfetti.

L’adagio inglese è il mantra di ogni sport ed le quattro ruote, coperte o meno, non fanno eccezione.

Siamo stati ai Test Kateyama per dare una sbirciatina all’altro lato del motorsport, quello meno frenetico ma egualmente adrenalinico, quello meno esaltato ma forse il vero e proprio mattone angolare su cui si basa la performance.

In questa due giorni abbiamo avuto modo di osservare da vicino il modus operandi dei vari team in un contesto, come detto prima, molto meno frenetico che forse ci ha dato modo di godere meglio dei particolari.

Il martedì si presenta da subito piovoso lasciandomi grandissimi dubbi sulla possibilità di vedere le auto in pista, tuttavia con stupore, quasi tutti i team hanno deciso di sfidare le intemperie e di sfruttare la sessione bagnata.

Per molti team questa due giorni è stata un’importante raccolta dati in vista della 24H di Le Mans, soprattutto per le LMP2 presenti.

Ebbene si, Monza tra tutti i circuiti mondiali è quello che i team preferiscono per testare accorgimenti, assetti e mettere alla prova i vari piloti.

Proprio questo aspetto non è da sottovalutare visto che a poco più di un mese a Le Mans ci sono parecchie line-up da completare.

Comunque resto piacevolmente avvolto dal clima più rilassato, giocoso e di divertimento collettivo rispetto ai normali week end di gara.

C’è chi stempera l’attesa su YouTube, chi scherza e poi ci siamo noi che restiamo sempre estasiati dal fatto di poter essere in mezzo alla pit lane e vedere la parte più grezza del motorsport.

Tra un caffè bevuto in compagnia di piloti e una passeggiata in pit lane mi faccio travolgere dalla magia dello “spray” sollevato ad ogni passaggio sul rettifilo principale.

Sempre uguale ma sempre diverso.

La danza delle vetture continua fino a che tempo e pista non migliorano sensibilmente.

Pausa pranza e poi sbuca un deciso sole a rimettere tutti i team in pista nelle condizioni più adatte per provare.

La pit-lane torna borbottante di motori e di fruscio delle pistole per pneumatici, alternati dal consueto “niuuuuum” proveniente dal rettifilo principale.

Ogni team col suo programma per verificare consumi, usure e durate di gomme.

Ogni pilota per prendere fiducia su una vettura nuova, con un team magari nuovo eppure quello che sembra un banale “day at the office” non lo è mai.

Dietro ad una due giorni di test ci sono tonnellate di gomme, centinaia di kilometri macinati da tutta Europa per mettere a punto le proprie vetture.

Ci sono ragazzi che per la prima volta assaggiano la sensazione di essere vicini al sogno chiamato Le Mans, ci sono gentlemen che devono imparare e perfezionare il proprio rapporto con le vetture e tutto questo sotto ai nostri occhi.

Ci sono anche vecchie glorie che riprovano la sensazione di massima velocità.

Ebbene nella giornata di Mercoledì era presente anche l’ex pilota di F1, Champ Car e Indycar Roberto Moreno che ha avuto modo di testare una LMP3 del team Virage.

Due giorni di test per prepararsi alla grande classica del motorsport, per riassaporare vecchie sensazioni e per vivere la propria passione.

Non sono mai solo test e di seguito vi lasciamo qualche lampo di questa due giorni.

Fotografie a cura di Umberto Moioli.

Di Claudio Boscolo

Appassionato di endurance da quando ho memoria, innamorato perso della Panoz Esperante e nostalgico della Jordan e della Jaguar in Formula 1. Cantastorie di piloti e di gare, all'occorrenza team principal dell'ItalianWheels Racing Team.

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