A cura di Cristian Vaga.

Pensavate di esservi accomodati nel caldo abbraccio di un rosso dominio italiano ogni domenica in cui si accendono motori e tv, vero? Bene, WAKE UP!

La craniata di Pecco Bagnaia nel Q1 di Portimão.

I due weekend principali sul piano motoristico sono stati un disastro, tanto per la Ferrari quanto per la Ducati. O almeno, questo vale per i cosiddetti team “factory“, ossia i principali, i portatori del nome. Perché se il weekend è stato amaro per Scuderia Ferrari e Ducati Corse, non si può dire lo stesso per i team clienti bianco-rossi (Haas/Alfa Romeo, e Ducati Pramac).
Partiamo dalla punta estrema d’Europa: il Portogallo.

Algarve è stata teatro di una prestazione di Fabio Quartararo che definire monumentale sarebbe come sminuire il lavoro di El Diablo. Ma andiamo a vedere invece la griglia di partenza: la cosa che salta immediatamente all’occhio è Pecco Bagnaia ultimo. Errori su errori nel Q1 (si Q1, manco di Q2 si parla), riferimenti di altri piloti ignorati, la presunzione di sapere come la pista si sarebbe evoluta, e di saperlo così bene da non provare neanche un giro con le gomme da bagnato. Miller salva la baracca, ma solo sabato: domenica corre una gara buona, però per un errore abbastanza avventato perde la moto falciando anche Mir.

Ghiaccio e fasciature per la spalla di Pecco: non che il Q1 di Portimão sia l’unica nota stonata del 2022.

Pecco non ha troppo sa festeggiare visto che è ottavo al traguardo, ma con 7 ritiri davanti e in una gara dove pure Dovizioso chiude ben dentro i punti (gli voglio bene eh, ma di questi tempi non ha davvero una MotoGP per le mani… diciamo che ha una pre-Moto3, vedendo le prestazioni del mezzo).

Da Portimão ad Imola, perché la sfiga ci vede benissimo e questo weekend aveva due colpi in canna, uno per ciascuna delle due F1-75. Le qualifiche sono state una piaga sia per Ducati che per Ferrari, che vede Carlos Sainz nel muro demolendo di fatto la macchina. La domenica continua ad essere un devasto, con Sainz fucilato da Ricciardo dopo pochi metri e Leclerc che prova a dare il 210%, finendo lungo e nel muro anche lui, per fortuna con conseguenze minori. Minori come perderci il podio, ad esempio, in favore di un inspiegabilmente in forma Lando Norris che torna a guidare una McLaren e non un McCarretto.

Sainz ad Imola ha raccolto più ghiaia che punti.

Quindi ricapitoliamo, i due weekend delle massime serie a due e quattro ruote hanno visto: un tracciato dalle condizioni mutevoli; la vittoria degli energy drink (Monster Yamaha in MotoGP, Red Bull Racing in F1); team clienti che prendono a schiaffi i factory (Pramac a podio, Alfa Romeo P5); ed infine, una bollente delusione in due weekend dove non era concesso, guardando le classifiche e anche le location, sbagliare.

(Ringraziamo Matteo Luzzi per la splendida foto di copertina)

Di ItalianWheels.net

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