Ex-MotoGP e le corse in auto: la polemica del giorno

A cura di Umberto Moioli.

Dopo il debutto di Valentino Rossi e Dani Pedrosa nelle corse in auto, nelle ultime ore è stata la volta di Jorge Lorenzo, altro ex-MotoGP, di annunciare il proprio impegno nella Carrera Cup Italia 2022, il monomarca italiano di Porsche.

Il nome è certamente altisonante è a livello di marketing è certamente una mossa interessante per il campionato Porsche, specialmente perché questa mossa sembra un po’ il preludio ad una sfida a distanza tra i due ex eterni rivali della MotoGP che, probabilmente, si ritroveranno a sfidarsi in un futuro prossimo alla 24 Ore di Le Mans.

Eppure, a noi di ItalianWheels.net, che da sempre abbiamo supportato giovani piloti italiani nelle loro avventure nei campionati a ruote coperte, questa operazione di Lorenzo, che include uno sponsor davvero importante fin dalla sua primissima partecipazione alla serie, fa storcere un po’ il naso. Certo, siamo tutti consapevoli che sia nel bene che nel male, l’importante è che se ne parli, e certamente se maggiore attenzione ricadrà su questo campionato, probabilmente più sponsor vedranno la Carrera Cup Italia come un campionato ancora più appetibile. Più pubblico, maggiore ritorno di immagine, più “cash flow” all’interno della serie. Questo è ovvio. Eppure…

Eppure fa storcere il naso che uno sponsor importante come Q8 Hi Perform sia pronto a coprire questa operazione che sa più che altro di “passatempo” per il pilota maiorchino (che certamente non avrebbe problemi ad auto finanziarsi il campionato, pur con i propri sponsor), prediligendolo ad altri giovani talenti ai quali andrebbero date più opportunità. Perché una serie monomarca è anche un campionato fatto per permettere ai piloti di fare la differenza, mettere in mostra il proprio talento e spianarsi la propria strada per le categorie più importanti. Un monomarca rappresenta infatti un trampolino di lancio per coloro che hanno il talento per fare del motorsport la propria professione.

Ed invece cosa abbiamo? Una situazione economica disastrosa, in un paese alle pezze, con tanti piloti veloci e talentuosi fare sacrifici enormi per poter correre anche poche gare all’anno e che purtroppo invece si vedono passarsi avanti nomi altisonanti, provenienti da altri sport dai quali si sono ritirati, lì tanto per divertirsi. Se lo trovo giusto? Personalmente no, per niente. E voi?

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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