A cura di Matteo Arrigosi.

Ormai da giorni sui social e sulle più importati testate giornalistiche, sta circolando il video del proprietario di una Bugatti Chiron intento a spararla a 417 km/h sulle Autobhan tedesche. Ma andiamo con ordine.

Il buon Radim Passer, uomo d’affari ceco e proprietario della hypercar, ha deciso di filmare questa sua prestazione per verificare le potenzialità della sua vettura. Il video è veramente bello e merita di essere visto, fino alla fine, dove c’è forse il momento più bello. No, non è la prestazione, a mio parere, ma il raccoglimento con gli amici, in cui celebrano il fatto di esserci riusciti. Li si vede l’autentica passione di questi uomini. E li ammiro per quello che hanno fatto. Perché lo hanno fatto in sicurezza, con consapevolezza, ma soprattutto con passione, e non mossi dal classico esibizionismo del web. Cosa che al giorno d’oggi è oramai merce veramente rara.

Bisogna fare una premessa fondamentale, però: prima di fare questo video, i simpatici ragazzi hanno accuratamente scelto la porzione di strada, un tratto dell’A2, completamente dritto per una decina di Km, ad un orario in cui il traffico era ridotto praticamente a zero. Assicurandosi anche che le condizioni dell’asfalto permettesse questa velocità. Perché a differenza di quello che molti erroneamente pensano, sono stati attenti, scrupolosi e metodici. Ricordate che il loro obiettivo era passare i 400 all’ora, e non potevano prenderla alla leggera. Come cercano di farci credere tutti i leoni da tastiera e i fanta-giornalisti (o forse meglio chiamarli “giornalai”).

Non voglio farvi il sermone su come il video sia stato realizzato, di quanto figa sia una Chiron o di quanto sia bella la Germania con le sua autostrade senza limite. Vi lascio semplicemente guardare il video da gustare con calma.

Ciò su cui voglio soffermarmi è la polemica generale che questo video ha suscitato: ma quando la finiremo con questo buonismo da quattro soldi? Radim è andato a 414 all’ora con la sua Bugatti Chiron, una hypercar specificatamente costruita per raggiungere quelle velocità (e anche più elevate) ed essere sicura nel farlo. Quindi dove sta il problema?

Quanti di voi sono andati almeno una volta sopra i 200 km/h in autostrada in Italia? Non mentite… Radim, però, non l’ha fatto senza prima verificare l’asfalto o la condizione delle proprie gomme e soprattutto non l’ha fatto tra Riccione e Cattolica dove, forse, potrebbe essere pericoloso. L’ha fatto nell’unico Paese in cui fare ciò è lecito, per legge! Chissà quante persone lo hanno già fatto ma semplicemente non hanno messo una Go-Pro per filmare l’impresa.

Ma soprattutto, lo ha fatto con una macchina che è stata progettata, e lo ripeto, progettata (fino all’ultimo bullone), e testata per sostenere queste velocità. Non con una Uno Turbo, con tutto il rispetto per quell’auto, con 1000cv che sgomma anche in ottava.

Quindi, davvero il signor Passer ha messo in pericolo qualcuno? Assolutamente no. Il Signor Passer ha messo in pericolo se stesso, guidando a quella velocità in quella specifica situazione? Assolutamente no. Il signor Passer ha infranto il codice della strada tedesco? Assolutamente no. Il signor Passer era su un mezzo sicuro a quella velocità? Assolutamente si e su questo veramente non si può discutere. Mettetevi l’anima in pace, perché il caso si chiude qua.

Il nostro invito come appassionati di motori? Invece che buttare il vostro tempo a sindacare inutilmente sui social in nome di chissà quale finta superiorità morale, facendovi avvocati di un altro Paese e sulle sue leggi e regole, combattete per adeguare le nostre strade al mondo di oggi. Ricordatevi che, per noi appassionati, l’Italia, patria dell’automobilismo, è un inferno. Strade piene di buche da far invidia a Bagdad, dossi, velox, Polizia che si imbosca ovunque pur di fare cassa, gente che non mette una freccia per sorpassare e che non usa gli specchietti, bolli, superbolli, e qualcuno che vi dice costantemente come dovete spendere i vostri soldi.

Vi sembra normale tutto questo? Io non credo. Ma da bravi italiani, noi sappiamo solo giudicare gli altri, perché noi siamo i migliori…

Riflettete su questa cosa, perché tutto questo buonismo, l’essere amici di Greta e degli orsi polari, pur piacendomi molto questi ultimi, sta devastando non solo il mondo dei motori che amiamo, ma il mondo in generale, dove la libertà sembra diventata ormai un lontano ricordo.

Di Matteo Arrigosi

Pilota professionista, coach e caporedattore di ItalianWheels.net. Per divertirsi non importa il mezzo, l'importante è che abbia un motore.

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