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A cura di Renato Torri.

Tra ali e diffusori, il motorsport compie scelte innovative. La classe regina delle due ruote mostra tecnicismi volti a rendere più efficaci i mezzi in gara. Non è un mistero che, dal punto di vista telaistico, le case motociclistiche cerchino soluzioni per battere la concorrenza. La nuova edizione del motomondiale sfrutta i progressi della tecnologia.

Nonostante si tratti di un mondo diverso dalla F1, emergono delle analogie nell’ambito della progettazione.

Il ruolo del pilota, diversamente dal passato, diventa mera esecuzione delle scelte motoristiche e aerodinamiche degli ingegneri. Tendenza evidente della stagione in corso è che i costruttori italiani recitano un ruolo da protagonisti assoluti. Se un tempo, nella top-class, il derby giapponese Honda-Yamaha, con alcuni inserimenti di Suzuki, animava la scena, appare evidente che il riferimento tecnico della categoria si sia spostato in Italia.

Il confronto tra Ducati e Aprilia è serrato e le programmazioni aerodinamiche, stile galleria del vento, evidenziano punti di contatto che incrementano le sfide in pista. Francesco Bagnaia, come l’attuale compagno di squadra Bastianini, ha usato una carena evoluzione 26/a, dotata di inediti diffusori già notati durante i test pre-stagionali sul circuito di Sepang, in Malesia.

Estrazione frontale dell’aria su Ducati.

Si tratta di materiali che estraggono l’area frontalmente per forzarla verso il basso allo scopo di aumentare il carico aerodinamico, un modo quasi per sigillare la moto in percorrenza di curva, al fine di avere maggior aderenza.

Aprilia non ha lesinato esperimenti tecnici. La squadra di Noale ha sfoderato le “fork wings”, ali collegate direttamente alla forcella. Questa soluzione avrebbe il merito di ottenere un maggior carico aerodinamico, che porterebbe una migliore pulizia dei flussi d’aria.

I tecnici nipponici non sono rimasti a guardare. Yamaha ha risposto con l’applicazione di un’ala sul codone posteriore, finalizzato ad avere un rendimento più performante della M1.

Honda resta alla porta. La tecnologia non risparmia le due ruote. Progresso o regresso?

Di ItalianWheels.net

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