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A cura di Umberto Moioli.

Le previsioni americane per il segmento EV (electric vehicles) non sono poi così tanto… elettrizzanti.

Il recente studio Deloitte 2022 Global Automotive Study, infatti, ha evidenziato come ben due americani su tre non vuole una vettura elettrica nel proprio garage. Un dato negativo del 69% che ben si allontana dalle rosee aspettative che si attendevano tutti gli addetti ai lavori del segmento EV e dei comitati green che sull’elettrico stanno scommettendo tutto. Solamente il 5% degli intervistati ha infatti espresso un favore positivo all’acquisto di un EV mentre il 17% si è sbilanciato a favore della tecnologia hybrid.

In primis, a preoccupare – specialmente date le grandi distanze che caratterizzano i territori a stelle e strisce – è la bassa autonomia delle vetture elettriche. Lo studio ha riportato che la maggior parte degli americani non comprerebbe mai una vettura elettrica se essa non fosse in grado di garantire almeno 800 km di autonomia (dato questo attualmente garantito solamente dalla Lucid Air più performante, che ha un costo tuttavia di 139.000 dollari).

Lo studio ha raccolto però i dati anche di altre nazioni e viene fuori così che anche in Germania o nel sud-est asiatico le macchine elettriche non sono poi così tanto benvenute: circa la metà dei tedeschi intervistati si è detta negativa all’adozione delle vetture a sola batteria. A maggioranza negativa anche il parere di cittadini di India e Cina, nonostante proprio il paese del Dragone sia uno dei maggiori produttori di veicoli elettrici ed abbia il più alto numero di colonnine di ricarica in giro per le strade.

Insomma, il futuro è elettrico come continuano a bombardarci i reparti marketing di tutto il mondo? A quanto pare non così tanto. Si stanno, invece, accelerando gli sviluppi di motori endotermici ad idrogeno, che stanno ricevendo anche un certo endorsment da parte della più conservativa nicchia di appassionati di motorsport e guida sportiva, che vedono nel motore ad idrogeno una più felice soluzione per il futuro, che permetta anche alle auto di rimanere vere a se stesse e non diventare una triste estensione dei nostri smartphone.

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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