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A cura di Alessandro Rizzuti.

È stata una bella gara quella di ieri ad Austin. Certo, combattuta sul passo gara e sulle strategie più che con duelli in pista, ma lo stesso molto avvincente.

Verstappen, come ormai stiamo dando per scontato quest’anno, si dimostra un campione. Anche se sbaglia alla partenza mostra comunque un ottimo passo restando incollato a Hamilton per dieci giri prima del pit stop. La strategia della Red Bull è azzardata ma paga, grazie alla sua guida pulita e a un’ottima gestione delle gomme. Insomma, gara dominata e meritatissima.

Lo stesso non si può dire della Mercedes. Lewis fa il suo lavoro non sbagliando la partenza e mettendosi davanti a Max. Il box però non riesce a supportarlo con una strategia all’altezza della concorrenza, e a nulla è valso il finale in hammer time. Il pilota inglese sale quindi sul secondo gradino del podio e resta più basso di Shaquille O’Neil che consegna la coppa a Verstappen. Weekend amaro per la squadra tedesca anche per l’anonima prestazione di Bottas, solo sesto, che a sua discolpa ha cambiato il sesto motore della stagione e non ha palesemente più voglia di provarci. Sinceramente non me la sento neanche di dargli torto dopo il trattamento che ha ricevuto dalla squadra questa stagione.

Shaquille O’Neil più alto di Hamilton sul secondo gradino del podio.

Buona la prestazione delle Ferrari. Ci si aspettava un weekend difficile, invece Leclerc si trova alla fine a una decina secondi dal podio. Non a caso non è mai stato inquadrato se non ai box. Lascia purtroppo l’amaro in bocca il risultato di Sainz. Ieri ne aveva per stare subito dietro il compagno, ed ecco che su di lui si abbattono le proverbiali sfortune della rossa. Prima deve lasciare la posizione a Norris per averlo superato fuori dalla pista. Poi un pit stop sbagliato lo allontana da Ricciardo. Infine un contatto proprio con Ricciardo gli rovina l’ala anteriore e lo fa arretrare al punto da essere superato da Bottas all’ultimo giro.

Bene anche le McLaren e soprattutto Ricciardo, che doveva essere ancora in foga dopo aver guidato la Chevrolet Monte-Carlo di Dale Earnhardt. Sia sabato che domenica è stato davanti al compagno di squadra e sembrava quasi dovesse essere lui il primo degli altri davanti a Leclerc. Meno bene Norris, senza passo per stare dietro con il compagno, ma comunque dignitosamente ottavo.

Come al solito la direzione gara è sembrata abbastanza confusa. Diversi sorpassi sono avvenuti con un pilota fuori dai limiti della pista. Alcuni sono stati sanzionati e il pilota davanti ha dovuto restituire la posizione, come Sainz su Norris. Altri invece sono stati notati e basta, per esempio Raikkonen su Alonso. Nell’ultimo caso Kimi era stato costretto a uscire dalla pista, ma così è successo anche a Giovinazzi sempre con Alonso, e lì Antonio ha dovuto cedere la posizione. Chiedere più chiarezza e coerenza dai commissari è ormai diventato un disco rotto.

Intanto la lotta mondiale resta serrata. Verstappen ha solo 12 punti di vantaggio su Hamilton. Basteranno per arrivare alla fine e avere un nuovo campione del mondo? O avremo un nuovo record di titoli vinti dallo stesso pilota?

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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