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A cura di Alessandro Rizzuti

Il riassunto migliore di questa gara non potrebbe essere che il classico “Woah Carlo” di Marc Gené. Perché su un circuito che negli ultimi anni sta regalando molte emozioni, si è corsa un’altra gara che ha regalato molte gioie e qualche dolore a tutti quanti, piloti, team e soprattutto spettatori. Ma vediamo com’è andata.

La gara parte malissimo per le AlphaTauri: Gasly parte dalla pit-lane a causa dell’incidente nella sprint race di ieri, mentre Tsunoda ha un problema tecnico improvviso che gli impedisce di prendere parte alla gara. Dopo pochi giri dal via anche il pilota francese è costretto al ritiro per problemi tecnici, e il weekend di casa della squadra di Faenza si chiude con un doppio zero e molto amaro in bocca.

Per gli altri invece la partenza si svolge senza intoppi, soprattutto per un eccitatissimo Daniel Ricciardo che sorpassa al via Max Verstappen, prendendosi così la testa della gara. Dietro di lui Hamilton supera alla prima variante Lando Norris, cosi che i due rivali nel campionato si trovino appaiati alla Variante della Roggia. Un contatto tra i due costringe l’inglese ad andare lungo e passare sui salsicciotti all’interno, perdendo così di nuovo la posizione su Norris. Una manovra analoga porta di fatto la fine della gara per Antonio Giovinazzi, che a seguito di un contatto con Carlos Sainz, finisce in testacoda e colpisce il muro con il musetto, rompendolo. Giovinazzi verrà poi penalizzato di cinque secondi per il contatto, ma la sua gara ormai è rovinata e terminerà tredicesimo.

La gara tra i primi quattro è un testa a testa. Verstappen e Hamilton sembrano averne di più, ma le McLaren sono più veloci sul dritto e restano davanti fino al momento dei pit stop. Il primo a fermarsi è il leader Ricciardo al giro 23, che passa dalle gomme medie alle dure. Verstappen tenta un overcut e si ferma il giro successivo, ma la sosta è un disastro e dura ben 11 secondi, finendo così virtualmente quarto. Nello stesso giro Hamilton supera Norris e si porta in testa alla gara.

Al giro 25 si ferma Norris, mentre Hamilton è l’ultimo dei primi quattro a fermarsi, al giro numero 26, uscendo di fianco a Verstappen. La situazione è esplosiva, Verstappen tenta il sorpasso all’esterno della prima variante, ma finisce per rimbalzare sul cordolo e perdere il controllo della propria vettura, finendo così addosso a Hamilton! Entrambi sono fuori pista nella ghiaia, e la Red Bull è letteralmente sopra la Mercedes. Entrambi i piloti stanno bene, anche se Hamilton se l’è vista brutta quando la ruota posteriore della Red Bull gli ha toccato il casco.

Gara totalmente stravolta, con al momento saldamente in testa Ricciardo e Leclerc, che grazie alla safety car riesce a uscire dal pit stop in seconda posizione. Alla ripartenza la Ferrari però non riesce a tenere testa alle altre auto, e in pochi giri Leclerc viene passato da Norris, Perez e Bottas. Il sorpasso di Perez per il terzo posto non è valido però secondo la direzione gara, in quanto il messicano ha ecceduto i limiti del tracciato, e verrà penalizzato di cinque secondi.

Da qui in poi è una gara di resistenza, soprattutto di nervi. Tutti i primi quattro piloti hanno circa lo stesso passo e nessuno riesce ad avvicinarsi al pilota davanti per tentare il sorpasso, a parte un timido tentativo di Bottas che viene difeso da Perez. L’unica interruzione è dovuta a un guasto al motore di Nikita Mazepin, che parcheggia la macchina in una via di fuga e causa l’uscita di una virtual safety car. La gara termina con l’oro nei 100 metri Marcell Jacobs che sventola la bandiera a scacchi a Daniel Ricciardo mentre taglia il traguardo per primo facendo segnare anche il giro veloce, portando a Woking la prima vittoria da Interlagos 2012. Al secondo posto Norris, riporta un 1-2 per il team inglese che mancava da Canada 2010. Curioso il fatto che la prima doppietta di quest’anno sia stata fatta non da Reb Bull o Mercedes ma dalle monoposto papaya. Al netto della penalità di Perez, completa il podio Valtteri Bottas, che ha fatto il suo dopo la partenza in fondo alla griglia. Quarta e sesta le due Ferrari, che perdono il terzo posto nei costruttori contro un’imbattibile McLaren.

Di seguito la classifica finale.

  1. Ricciardo
  2. Norris
  3. Bottas
  4. Leclerc
  5. Perez
  6. Sainz
  7. Stroll
  8. Alonso
  9. Ocon
  10. Russell
  11. Latifi
  12. Vettel
  13. Giovinazzi
  14. Kubica
  15. Schumacher
  16. Mazepin Rit.
  17. Hamilton Rit.
  18. Verstappen Rit.
  19. Gasly Rit.
  20. Tsunoda N.P.

Di Alessandro Rizzuti

Laureato in storia e bassista metal a tempo perso, fermamente convinto che sotto le sei ore si parla di gare sprint. Ogni tanto faccio qualche articolo ironico, sperando di essere divertente almeno su internet.

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