A cura di Matteo Arrigosi.

Voglio essere un pò romantico. Noi piloti a volte lo siamo. Il giro di qualifica di Seb è stato fatto con il cuore. Cuore di un pilota tedesco che vuole dimostrare che non è quattro volte campione del mondo per niente. Il cuore di un pilota che, anche se non ha la macchina più veloce, vuole metterci lui quello che manca. Il tutto fa scatenare nella mente del fucsia nazionale un urlo e quattro lettere: POLE!

24 ore più tardi, il semaforo rosso si spegne, e il Gran Premio del Canada prende il via. Seb parte e si invola, prova a fare la sua gara perfetta, scappando. Hamilton rimane attaccato, ma fino al giro 48 il gp è storia che tutti conosciamo.

Giro 48: Seb sta forzando tantissimo per tenere margine su Hamilton che, a parità di gomma bianca, è di poco più veloce. Fuori da curva 2, su di giri, su le marce, in questa falsa curva a destra che porta alla staccata di curva 3. Freni, scali e butti dentro la macchina nel destra ma…. il posteriore parte, vuol fare una linea diversa da quella che ha fatto per 47 volte. Allora reagisci, controsterzi e ti butti nell’erba per perdere meno tempo possibile, perchè sai che dietro hai Hamilton… dentro nel prato, giù di gas, volante dritto e punti l’uscita. Nel momento di rientrare in pista, le gomme bianche sono sporche, hanno poca presa, e riparte di nuovo il posteriore. Allarga ancora di nuovo, sai che Hamilton è dietro ma te ne freghi, lui è dietro, lui ha visuale e cercherà il modo di evitarti… non senti botti, il muro rimane lontano, non vedi macchine grigie davanti e la rivedi dietro nel momento in cui imposti curva 5… Il resto è storia, Seb che ci prova, i 5 secondi di penalità, l’incazzatura di Vettel e tutto il resto…

Provi rabbia vorresti distruggere il mondo intero, fatichi per due giorni per arrivare a vincere la gara e per 5 stupidi secondi di penalità perdi il primo posto… penalità per cosa? Per aver fatto un errore, recuperato ed evitato un botto contro il muro con safety car e tutto il circo che ne consegue? In altre epoche chi si fosse trovato al posto di Hamilton avrebbe tenuto giù il piede, perchè che lo vogliate o no, ci sarebbe passato, si sarebbero toccati, sarebbero volati santi e madonne, ma avrebbero alimentato la leggenda che coltivano.

Vettel ha avuto un vantaggio? No. Hamilton ha subito un torto? No. Erano tornati alla pari, distacco ridotto, se Hamilton era più veloce (e lo era con quelle gomme) lo doveva passare in pista, non chiamando via radio il sostituto di Charlie…

Il motorsport è fatto di ruotate, macchinate, sportellate, gesti, parole, uomini, bestemmie e sacramenti, pugni e cazzotti. FIA, e tutti gli organi competenti, lo dico da pilota, prima che da appassionato: lasciateci liberi.

Di Matteo Arrigosi

Pilota professionista, coach e caporedattore di ItalianWheels.net. Per divertirsi non importa il mezzo, l'importante è che abbia un motore.

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