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A cura di Umberto Moioli.

Chi è in cerca di una moto usata spessissimo si imbatte in annunci che riportano a lettere cubitali la dicitura “Mai Pista”, come per tranquillizzare il possibile acquirente che la moto in questione non è stata “maltrattata” tra i cordoli e che quindi versa in ottimo stato. Ma siamo sicuri che sia così? Siamo davvero sicuri che sia la pista ciò che dobbiamo temere? Probabilmente molti di voi staranno pensando di sì; e invece oggi voglio sfatare un mito portando alla luce una semplice verità, ovvero che in moltissimi casi la moto che è andata in pista è la moto che dovreste comprare. Certo, è vero, la pista stressa i componenti meccanici, perché induce il pilota a portare la propria due ruote al limite, ma prima di tutto ricordatevi che, conti alla mano (o meglio, cronometro alla mano), sono pochi quelli che possono essere definiti piloti tra coloro che varcano la soglia di una pit-lane, il che significa che sono realmente in pochi che hanno la capacità di portare questi mezzi al loro effettivo limite, tutti gli altri devono prima di tutto arrivare al loro limite, che è inferiore a quello della moto. Ma piloti o amatori che siano, i proprietari che fanno pista hanno certamente in comune una cosa: la maniacalità della propria moto. Chi si lancia tra i cordoli sa bene, infatti, sia per il bene della propria due ruote (e quindi delle sue performance) sia anche e soprattutto per la sicurezza di se stesso, che la moto deve essere sempre e comunque in perfetto stato. E questo si traduce in una continua manutenzione della moto, con frequenti tagliandi, continui cambi di pastiglie, di gomme, di dischi, cura della trasmissione e frequenti ispezioni ad altre componenti come i cornetti d’aspirazione, i gruppi farfallati e via discorrendo. Oltre a ciò, chi fa pista – volendo il meglio per la propria moto – si affiderà certamente alle migliori officine, perché quando si spreme la moto su pista bisogna avere la piena fiducia di ciò che si sta guidando e, personalmente, non potrei assolutamente star tranquillo se dovessi avere anche il minimo sospetto che coloro che hanno messo le mani sopra la mia moto non siano dei professionisti in piena regola, con grande esperienza ed ottime credenziali. Proviamo ora, invece, ad immaginare di voler comprare una supersportiva che risponda al requisito del “mai pista” e che il suo proprietario sia il classico “barista” di mezza età, recatosi un paio di anni prima in concessionario per “togliersi lo sfizio” con cui apparire figo all’aperitivo di un estivo venerdì sera e combattendo il complesso degli “anta”. Con tutta probabilità vi ritroverete a guardare una moto che sì, esteticamente risulta perfetta e senza un graffio, con poco kilometraggio e con la consapevolezza che il motore non sia stato spremuto sul rettilineo del Mugello. Bene. Ma c’è un grosso però… Andiamo a guardarla bene: con tutta probabilità la moto non è mai stata messa, durante la pausa invernale, sui cavalletti, il che significa che le gomme (ancora quelle di primo equipaggiamento) hanno fatto d’appoggio alla moto per tutto il tempo, con conseguente deformazione della struttura del pneumatico. Quindi prima voce nella lista di lavori da fare c’è sicuramente un treno nuovo da comprare. Con tutta probabilità il motore sarà stato tagliandato regolarmente, ma chi compra una supersportiva con la mentalità dell’automobilista medio, sicuramente andrà a cercare il risparmio sulla scelta dell’olio da utilizzare, optando quindi per materiali scadenti. Altra voce nella lista. Date un’occhiata alla trasmissione: 8000 km senza neppure mai averla pulita ed ingrassata regolarmente ogni 5/600 km? Aggiungete anche un kit catena-corona-pignone sulla lista dei lavori da fare. E non dimenticate che coloro che non hanno la mentalità, e soprattutto la dovizia, del pistaiolo, sono soliti farsi notare in continue sgasate a limitatore e partenze con il motore ancora freddo, cosa che deteriora i componenti dieci volte peggio di un paio di giornate su un qualsiasi tracciato.

Se poi la moto è ancora recente potete anche sperare che tutto il resto sia abbastanza in ordine, ma supponiamo che abbia più di 5 o 6 anni sulle spalle, con un simile proprietario ed un simile utilizzo… Siete davvero sicuri che non preferireste ora una moto con “Utilizzo in Pista”?

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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