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A cura di Umberto Moioli.

Questo sabato, durante la giornata della GT Cup di Michelin, (nella quale l’Autodromo di Monza si è gremito di tutte le più belle supercar ed hypercar presenti sul mercato), ho avuto la grande fortuna di salire su una Ferrari LaFerrari. Se vi state chiedendo se poi siamo andati anche in pista con quella, bhe la risposta è no, ma la sola esperienza di entrare dentro quell’abitacolo rappresenta qualcosa di assolutamente impagabile; ed è proprio ciò di cui vi voglio raccontare: come ci si sente all’interno di una LaFerrari.

Partiamo dal fatto che la sola idea di toccare qualche elemento un po’ più bruscamente, il timore di graffiare o rovinare qualcosa, rende ancora più complesso l’ingresso in un’abitacolo che, date le ristrettissime dimensioni, non è certamente dei più agevoli. Ma una volta passati indenni dalla prima fase, senza poi sbattere la testa contro le portiere la cui apertura è “a farfalla”, e si è riusciti a poggiare le proprie natiche sul bellissimo quanto incredibilmente comodo sedile a guscio della “LaFe”, qualcosa di magico avviene immediatamente. Prima di tutto ad abbagliare gli occhi è lo stemma del Cavallino Rampante che si esalta al centro di un volante che, tra manettini per le regolazioni elettroniche, carbonio e pelle, stupisce per le sue dimensioni che credevo nettamente più contenute. All’interno dello stesso poi, in basso a sinistra e di un rosso acceso, risalta all’occhio il tasto che più di tutti avrei voluto premere, ovvero quello dell’accensione del motore, pronto a risvegliare quei 963 CV di purissima razza italiana che alloggiano alle spalle del pilota. Una sensazione che, vi assicuro, regala emozioni incredibili. Riuscito a distogliere gli occhi dal meraviglioso volante, guardandosi intorno si nota come l’intero abitacolo sia stato completamente pensato per il puro utilizzo sportivo: non ci sono fronzoli di alcun tipo, la seduta poi è bassissima e ti permette di guardare solamente dritto, “in direzione dell’uscita di curva”, così come anche dal tetto passano appena 6/7cm dalla mia testa (e sono alto appena 1,76m) mentre davanti al sedile del passeggero risalta l’estintore d’emergenza. Ma al di là di quello che c’è dentro (o di quello che non c’è), sedersi all’interno di una “LaFe” significa sentirsi immediatamente trasportati nel mondo delle corse, e specialmente nel mondo della F1. Ciò che si respira all’interno di questa vettura è lo spirito del Reparto Corse di Maranello, le sue vittorie, la passione e gli intenti che hanno mosso fin dai suoi albori Enzo Ferrari, la ricerca della massima performance nelle auto da corsa ed il desiderio di vittoria. La LaFerrari è una vettura unica nel suo genere, più di qualsiasi altra super od hypercar, perché al di là di quello che è capace di fare o di far suscitare nel cuore di un appassionato di auto, c’è poi tutto ciò che le sue linee, fluide all’esterno più muscolose all’interno, raccontano di lei e del suo DNA da vera auto da corsa. E vi assicuro, che ciò che sto cercando di mettere nero su bianco in queste righe, difficilmente riuscirà ad asprimere ciò che chiunque di voi potrebbe provare al solo toccare quel volante seduti al suo interno, mentre sentireste le vostre guance piegate da un irrefrenabile sorriso pronto ad esprimere una moltitudine di emozioni.

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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