Una presentazione con tutti i big del giornalismo automobilistico italiano, ma completamente in sordina, per la nuova Giamaro Katla: è nata una nuova stella e quasi nessuno lo sa.

A tutti gli appassionati di auto sarà capitato, almeno una volta, di trovarsi con un foglio di carta ed una matita a disegnare la propria auto dei sogni.

Per chi ama il gaming da PC, il modo di coronare questo sogno c’è: si chiama Automation.

Scegli il modello 3D della carrozzeria, crei da 0 il tuo motore scegliendo ogni singolo dettaglio, e poi personalizzi l’estetica.

Ciò che è accaduto a Modena, nel cuore della Motor Valley, in questi mesi, è più o meno lo stesso. Ma ad un livello differente.

La famiglia Commendatore, nel nome di Giamaro Automobili, ha realizzato praticamente il sogno di ogni appassionato: creare una hypercar secondo i propri canoni.

La prima creatura di questo nuovo marchio tutto italiano fa già tremare tutti: si chiama Katla, come il vulcano islandese, il più temuto d’Europa.

Katla è passione e potenza pura: sotto il cofano tuona un possente 7.0 V12 quadriturbo.

Niente batterie, niente elettrificazioni: solo cilindri, pistoni e miscela di aria e benzina.

E 2157 cv.

Sì, avete letto bene. No, non ho sbagliato a scrivere.

Questo poderoso 12 cilindri con una “hot V” di 120° è in grado di sprigionare a 9000 giri il numero di cavalli più alto mai visto su un’auto di serie.

La coppia è altrettanto sbalorditiva, con i suoi 2008 N/m tutti sull’asse posteriore.

In abbinato, un cambio sequenziale a 7 rapporti ed un differenziale autobloccante a slittamento limitato.

Non è stata dichiarata la velocità massima, ma nel video di presentazione la si vede superare agilmente i 400 km/h.

Il sospetto, e francamente anche la speranza, è che possa andare ad infastidire la Bugatti Tourbillon ed i suoi 445 km/h, raggiungibili con la Speed Key.

E parlando di chiavi, anche Katla possiede un sistema con diverse chiavi. 3, per l’esattezza.

La chiave bianca la rende docile: la potenza della vettura è limitata a “soli” 800 cv, mentre quella nera sblocca 1670 cv, dando un assaggio più sostanzioso di ciò che Katla è in grado di offrire.

La chiave rossa, invece, apre le porte dell’inferno: 2157 cv tutti a disposizione del piede destro, senza limiti.

L’estetica di questa hypercar è dichiaratamente disegnata intorno al V12.

Il cuore pulsante è il protagonista al centro del progetto, e la carrozzeria è pensata per farlo andare più veloce possibile.

Il risultato è un coefficiente di resistenza aerodinamica di soli 0,33 ed un design volutamente sbilanciato verso il posteriore, come il bilanciamento dei pesi (42:58).

Ma se il motore “fa brutto” alla vecchia maniera, la tecnologia di ultima generazione non manca su questa hypercar.

Le firme luminose anteriori e posteriori sono completamente LED, con i DRL integrati nelle prese d’aria del paraurti.

Al posteriore, un’ala mobile a carico variabile gestisce altezza ed inclinazione in base a velocità e forze laterali.

Ciò aiuta nel gestire la deportanza ed a garantire controllo e stabilità in decelerazione, quando diventa freno aerodinamico.

La monoscocca è in fibra di carbonio, con crash box in alluminio, e pesa solamente 170 kg.

Nonostante la leggerezza, però, è in grado di garantire una rigidezza torsionale superiore a 40 kNm/° e una rigidezza flessionale superiore a 16 kN/mm.

Questo contribuisce a rendere Katla agile ma soprattutto leggera: il peso totale della vettura è di soli 1450 kg.

Le sospensioni sono regolabili elettronicamente, ed hanno un terzo elemento sia all’anteriore che al posteriore.

Questo garantisce regolazioni illimitate per l’assetto, che bilancia automaticamente anteriore e posteriore ma anche lato destro e lato sinistro della vettura, per garantire controllo e prestazioni in ogni situazione, senza mai rinunciare al comfort.

L’impianto frenante è composto da 4 dischi carboceramici di dimensioni differenti.

All’anteriore, il disco da 420 mm è accompagnato da una pinza a 10 pistoncini.

Al posteriore, il disco è invece da 410 mm, con una pinza a 4 pistoncini.

Gli interni di Katla sono, letteralmente, un prolungamento degli esterni.

Dalla vista dall’alto si può notare come esterno ed interno abbiano un design unico e continuo.

E anche all’interno, la tecnologia non manca.

Il quadro strumenti è digitale, accompagnato da un infotainment imponente ma non invasivo.

La console centrale, simile a quella di un caccia, espone la chiave d’ispirazione dell’abitacolo: l’aviazione.

Materiali leggeri, come carbonio ed alluminio, e tessuti pregiati padroneggiano gli interni.

Occhio però a non definirla esibizionista: l’obiettivo è la comunicazione con il pilota, la creazione di una sintonia che renda il pilota parte integrante della macchina.

A disposizione del pilota, ben 5 modalità di guida.

Standard e Wet sono volti al comfort, rendendo piacevoli anche i lunghi viaggi.

Performance e Top Speed rilasciano il potenziale della vettura, migliorando la risposta dell’acceleratore ed irrigidendo le sospensioni.

Selezionando Individual, invece, il pilota può decidere ogni singolo parametro, dalle sospensioni alla mappatura del cambio, a seconda del proprio volere.

E se a qualcuno piacesse più alta?

In questo caso, non vi resta che attendere Albor.

Altro nome altisonante, questa volta di un vulcano marziano, si avvicina al concetto della Lamborghini Huracán Sterrato e della Porsche 911 Dakar.

Ancora in fase di sviluppo, eredita da Katla il V12 quadriturbo e la monoscocca in carbonio, ma con un assetto decisamente più alto ed un design differente ma non distante.

Benvenuta quindi Giamaro, nel mondo delle hypercar. Un mondo nel quale, seppur in sordina, Katla ha già lasciato il segno.

Di Cosimo D'Adamo

Appassionato delle auto in generale dal 1997, con una forte preferenza per le auto italiane.

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