Marc Marquez vince anche in Argentina, con Marc che prima trionfa nella Sprint e poi, dopo aver passato del tempo negli scarichi del fratello, tira una staccata colossale a quest’ultimo, così da imporsi e vincere il GP.

I due fratelli iberici, alla guida delle due Ducati, sembrano totalmente inarrestabili, tanto da far quasi dimenticare al pubblico che fino ad un paio di settimane fa c’era un pilota italiano a far da volto a Borgo Panigale. Ma i Marquez anche questa volta hanno imposto un ritmo diverso, spingendo al limite meccanico le Ducati, vincendo così in Argentina. A -14 punti, Alex Marquez diventa così il rivale di Marc alla corsa al Titolo Iridato. Sì, Marquez grande vince in Argentina sia il GP che la Sprint, ma Alex è stato lì vicino, lottando duramente per tutta la gara e la sua prima vittoria arriverà presto.

Nulla ha potuto fare il povero Pecco Bagnaia, che non è riuscito neanche a trovare il ritmo sufficiente a mettersi dietro Franco Morbidelli. Morbidelli che ritrova il podio dopo ben 1414 giorni, ovvero dopo 4 anni a digiuno. Dato per bollito, Morbidelli ha fatto davvero un’ottima gara e in più di una occasione avrebbe potuto addirittura prendere Alex Marquez, se solo ci avesse creduto e rischiato un attimo di più.

Ma è proprio su Pecco Bagnaia che bisogna soffermarsi: l’ex Campione del Mondo non ha dimenticato come si guida una moto eppure non c’è ancora. Il suo compagno di squadra lo sta facendo passare per “fermone” e non si capisce se il supporto di Ducati ci sia per davvero o no. Senza scendere in complottismi, qualcosa che non va in quel connubio che fino alla fine del 2024 era un matrimonio perfetto.

Strada sbagliata intrapresa nei settaggi della moto? Un reale “sabotaggio” da parte di Ducati? Una sensazione di inadeguatezza nei confronti di Marquez, che finisce per farlo performare male? Oppure semplicemente, Marquez ne ha troppo di più?

Sì, forse. Se fosse solo Marc, però. Perché il fratello Alex, senza offese, non è mai stato un protagonista di livello. Non ha mai combattuto per un Titolo. In poche parole, Alex non è mai stato Marc, eppure, anche Alex sembra diventato inafferrabile da parte di Bagnaia. Una situazione davvero molto, troppo strana.

5a posizione per un buon Di Giannantonio, protagonista anche di un bel duello con Ai Ogura, il giapponese rookie della Trackhouse Aprilia, che ancora una volta mostra una performance stellare. Da notare il 6° posto di Johan Zarco con la Honda, un’ottima prestazione per il pilota francese che riporta la RC213V vicino al podio. Alle sue spalle invece si classifica la KTM di Binder (7°). Chiudono la Top 10, Ai Ogura – che viene in seguito squalificato per un problema rilevato alla centralina -, Pedro Acosta e Mir.

LA CLASSIFICA COMPLETA QUI.

Di Umberto Moioli

Appassionato di roba veloce (purché non a propulsione elettrica), motorsport e street racing anni '90. Ho aperto ItalianWheels.net tanti anni fa per parlare di gare, auto e moto sportive e raccontare la poetica della guida.

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